È stato arrestato nella serata di giovedì un cittadino marocchino colto in flagranza di reato mentre spacciava droga nella stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova.
L’operazione è iniziata con l’intervento di personale della Polizia Ferroviaria che, avendo accertato la flagranza del reato di spaccio di sostanza stupefacente di tipo hashish, è intervenuta bloccando l’autore a cui, come previsto dalla norma, gli operatori stavano applicando le manette. Mentre accadeva questo, lo stesso, chiamava in aiuto altri cittadini stranieri in zona che, intervenuti in oltre 20, costringevano gli agenti operanti ad interrompere l’operazione per evitare conseguenze gravi, liberando la persona della manetta che era stata apposta ad un solo polso.
Nel contesto di forte concitazione lo stesso si dava alla fuga, sottraendosi all’arresto. Immediatamente sono scattate le ricerche con l’intervento delle Volanti e di personale della Squadra Mobile che lo rintracciava insieme con i colleghi della Polizia Ferroviaria nella zona di Piazza Predaval.
In quest’occasione il 23enne marocchino si scagliava violentemente contro gli operatori per impedire nuovamente l’arresto, avvenuto solo dopo l’intervento di oltre 10 operatori di Polizia i quali riuscivano a bloccarlo ed a condurlo presso l’Ufficio Volanti della Questura.
Nell’operazione tre poliziotti hanno riportato contusioni, escoriazioni e distorsioni guaribili in 7 giorni cadauno ed un altro agente una lesione curabile in 30 giorni s.c.
Lo stesso straniero è stato riconosciuto tra quelli che, la scorsa settimana, avevano accerchiato una Volante con l’intento di impedire il controllo di un altro straniero che aveva agito minacce contro i militari posti a tutela di Piazzale XXV Aprile. Anche in quell’occasione 3 poliziotti rimasero feriti.
Il giudice, al processo per direttissima svoltosi in mattinata odierna, ha disposto nei confronti del giovane la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di San Bonifacio (VR).
Si precisa che la responsabilità penale dell’arrestato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.