Si chiude oggi il sipario sulla rassegna enologica organizzata da VeronaFiere e anche la Polizia di Stato conclude la propria esperienza al Vinitaly con un bilancio nettamente positivo.
La campagna istituzionale “In Vino Virtus - Change Your Drinking, Save Your Life”, ideata e realizzata per la prima volta quattro anni fa dalla Questura di Verona in collaborazione con la Polizia Stradale, è stata riproposta quest’anno all’interno della prestigiosa cornice di Vinitaly 2018, ricevendo il sostegno di un sempre più elevato numero di cantine italiane produttrici di vino: ben 44 le aziende vitivinicole che hanno aderito all’iniziativa, apponendo sulle proprie bottiglie l’etichetta studiata dalla Polizia di Stato per promuovere l’idea che “bere responsabilmente può salvare la vita”.
L’iniziativa, prima in tutta Europa a vedere una forza di polizia promotrice di una campagna educativa, tesa ad apportare un contributo effettivo e specifico alla riduzione dei danni legati all’abuso di alcol, è stata realizzata grazie alla perfetta sinergia tra Polizia di Stato, Ente Autonomo Veronafiere e Unione Italiana Vini, associazione, questa, impegnata nel valorizzare al meglio progetti e programmi che siano in grado di dimostrare il valore di una corretta educazione al bere.
La collaborazione ha conferito alla campagna un valore aggiunto, consentendo a tutti gli Enti aderenti di veicolare un messaggio che da anni, e con sempre maggior vigore, la Polizia di Stato vuole trasmettere alla collettività, ossia un consumo moderato, consapevole e responsabile, fondato necessariamente sulla conoscenza del prodotto, a privilegio dell’alta qualità anziché della quantità.
Il Progetto Istituzionale è stato presentato venerdì 13 aprile in conferenza stampa dal Questore della Provincia di Verona, Dott.ssa Ivana Petricca, insieme al Sostituto Commissario Attilio Galeno, Comandante della Sottosezione Polizia Stradale di Verona Sud, con la partecipazione del Presidente dell’Ente Autonomo VeronaFiere, Dott. Maurizio Danese e del Dott. Sandro Sartor, Consigliere dell’Unione Italiana Vini.
Nella circostanza, il Questore ha ribadito il costante impegno della Polizia di Stato nel contrasto del fenomeno della guida in stato di ebbrezza, attività che passa necessariamente attraverso una mirata opera di informazione e di sensibilizzazione, base da cui partire per garantire una concreta soluzione dal disagio, ancora largamente diffuso.
Con questo impegno, a partire dalla serata del 13 aprile, e per tutta la durata di Vinitaly and the City, fuori salone dell’evento fieristico, gli agenti della Questura di Verona e della Polizia Stradale hanno accolto i cittadini all’interno dello stand allestito in Piazza dei Signori, mettendo a disposizione degli interlocutori interessati le loro competenze in materia di educazione stradale e di sicurezza alla guida.
Con le medesime finalità, la Polizia di Stato è stata accolta, per le giornate dal 15 al 18 aprile, anche all’interno del quartiere fieristico dove, in una vetrina d’eccezione, migliaia di visitatori hanno potuto provare uno speciale simulatore che, utilizzato con occhiali deformanti, permette di percepire la concreta sensazione di guidare in stato di alterazione alcolica.
Grande curiosità da parte degli ospiti anche per le prove con l’alcoltest che gli operatori di polizia hanno eseguito sui richiedenti, fornendo utili indicazioni per scongiurare le conseguenze devastanti della guida a seguito di assunzione eccessiva di bevande alcoliche.
Oggetto di peculiare attrazione è stata anche la favolosa Lamborghini Huracán, esposta a cornice dello stand della Polizia di Stato. La supercar, simbolo per eccellenza della guida sicura in condizioni di emergenza, è stata gentilmente donata alla Polizia Stato per lo svolgimento di attività operative e per il trasporto di sangue ed organi.
Nello stesso contesto, un angolo espositivo dello stand è stato dedicato all’Associazione Arcobaleno che, particolarmente impegnata nel campo del volontariato, si è inserita nell’iniziativa promossa dalla Polizia di Stato, presentando la Campagna “Un brindisi alla salute mentale, patrimonio dell’umanità”, volta a coinvolgere la collettività sulle problematiche del disagio psichico.
La partnership con tale Associazione ha consentito la realizzazione di una specifica etichetta contenente disegni realizzati da persone affette da disabilità, con in calce una frase a tema vergata da diverse autorità civili e militari.
Il successo ottenuto dall’iniziativa “In Vino Virtus”, attestato dalla significativa affluenza di pubblico, è stato avvalorato da molteplici Autorità che, con la loro visita allo Stand, hanno conferito alla Polizia di Stato un significativo riconoscimento.
Nel giorno inaugurale del Vinitaly, all’interno dello stand della Polizia di Stato, il Prefetto ed il Questore della Provincia di Verona, hanno accolto l’Avv. Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica. Quest’ultima ha espresso il suo più vivo apprezzamento per tale iniziativa istituzionale, manifestando grande sensibilità non solo in merito al tema trattato, ma anche all’impegno profuso giornalmente dalla Polizia di Stato al servizio del cittadino.
Nel corso della medesima giornata, è intervenuto anche il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali On. Maurizio Martina.
Grande successo anche il 16 aprile, quando il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Paolo Gentiloni, ha omaggiato la Polizia di Stato della sua presenza facendo visita allo stand istituzionale allestito all’interno della Fiera e manifestando il suo gradimento per il progetto istituzionale promosso e realizzato dalla Questura di Verona.
A sipario chiuso, dopo sei giorni dedicati alla sensibilizzazione di una platea internazionale di consumatori appassionati, si può affermare che In Vino Virtus, quest’anno, ha raggiunto non solo l’obiettivo di informare il pubblico sui rischi connessi all’assunzione eccessiva di sostanze alcoliche, ma ha contribuito, anche grazie al prezioso apporto di prestigiosi partners, ad incoraggiare una svolta nell’approccio al consumo di alcol, promuovendo il concetto di “moderazione” come un’esigenza non solo di stretta legalità, ma anche, e forse prima di tutto, di cultura nazionale.