![foto](/statics/04/volante---113.jpg?art=1&lang=it)
Continua lâattività di prevenzione della Polizia di Stato nella lotta alla piaga dei furti in abitazione e delle truffe che spesso vedono coinvolti i soggetti più deboli, spesso anziani.
Venerdì 17 maggio, verso le ore 16, in C.so Garibaldi gli operatori della Squadra Volante della Questura notavano due uomini a bordo di una utilitaria per le vie del centro. Lâattenzione degli uomini era attirata dallâandatura sospetta della vettura, che spesso rallentava in corrispondenza dei diversi condomini del centro, e dagli uomini a bordo dei veicolo che ad ogni âfermataâ scrutavano bene la zona e gli edifici. Gli agenti dopo aver osservato a distanza ed in modo discreto i due, decidevano di controllare la vettura e gli occupanti. I due, tuttavia, cercavano di sottrarsi al controllo prima provando a fuggire con lâauto e poi, scesi dallo stesso, cercavano di dileguarsi in direzione di C.so Libertà . Gli operatori li raggiungevano e li sottoponevano a controllo di polizia dal quale si sarebbe poi capito perché i due fossero cosi ritrosi a farsi controllare.
I soggetti, rom di etnia sinti, di 21 e 24 anni, dichiaravano di risiedere nel campo nomadi di via Trento: gli operatori, ben conoscendo gli abitanti di tale accampamento, subito sospettavano della bontà di tali dichiarazioni sicché decidevano di accompagnare i due in Questura. Qui si appurava che i soggetti, in realtà , provenivano, rispettivamente, da Verolengo e Chivasso ed a carico dei due vi erano diversi precedenti penali sia per reati contro la persona, quali lesioni e resistenza pubblico ufficiale, sia per reati contro il patrimonio. I due, infatti, erano stati autori di diversi furti in abitazione attraverso il sistema dei cc.dd. âfalsi controllori ENELâ, modalità delittuosa che conta tra le numerose vittime anziani soli e indifesi. Un crimine che ferisce non tanto e non solo nel patrimonio delle vittime quanto nellâaspetto morale, lasciando spesso ferite incancellabili.
Gli agenti sottoponevano i due a perquisizione personale estesa al veicolo ed accertavano, altresì, che lâautista era privo di patente. Alla luce dei fatti accertati i due venivano denunciati ex art. 495 del codice penale per aver fornito false dichiarazioni a pubblico ufficiale sulla propria identità , inoltre veniva proposto nei loro confronti il foglio di via obbligatorio del Questore oltre ad essere sanzionato, il conducente, per guida senza patente.