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Furti seriali: la Polizia di Stato esegue tre misure cautelari

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Nel giro di una settimana la Polizia di Stato ha portato a termine altre due operazioni.

Più nello specifico, il 9 novembre scorso ha tratto in arresto il pluripregiudicato M. C., nato a Biella, classe 95, domiciliato a Vercelli, perché colpito dall'Ordinanza Applicativa degli Arresti Domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Vercelli.

L'attività nei confronti del giovane ha avuto inizio nel mese di ottobre allorquando si è registrata, dal giorno 11 in avanti, una recrudescenza nei reati predatori commessi nel capoluogo, durante le ore notturne.

A partire da quella notte, infatti, un individuo di corporatura snella, giovane, di altezza media, indossante un casco integrale scuro, viene più volte immortalato da diversi sistemi di video - sorveglianza installati presso esercizi commerciali di questa cittadina mentre penetra o prova ad entrare nei locali, forzando le porte d'ingresso e appropriandosi del bottino che trova.

Così è avvenuto giorno 11 ai danni del "Vercelli Palace hotel"(furto consumato) e dell'hotel "Cinzia"(furto tentato); di nuovo il "Vercelli Palace hotel"(furto consumato) il giorno 12; l'autoconcessionaria "Suzuki Auto"(furto consumato) il giorno 13; il locale "Terzo Tempo"(furto consumato) il giorno 20; il bar pizzeria "Real Piper"(furto tentato), l'impianto di erogazione carburanti "Q8"(furto tentato), il supermercato "Penny Market"(furto tentato) e il negozio "Shun Fa"(furto tentato) il giorno 24; il bar "Liberty"(furto consumato) il giorno 28; il centro massaggi "Yu Xiang Ge"(furto consumato) il giorno 29.

Il malvivente ha sempre tentato di travisare il proprio volto, e perciò, soprattutto nelle prime fasi, è risultato difficile se non impossibile il suo riconoscimento. Fondamentale, ai fini dell'identificazione di M.C. come l'autore di tutti questi crimini, si è dimostrata la peculiare conoscenza del territorio locale e l'intuito investigativo del personale della Terza Sezione della Squadra Mobile. Questi, infatti, avendo notato che il giovane per commettere i furti si muoveva sempre a bordo di uno scooter grigio, hanno svolto una serie di accertamenti e di controlli, eseguiti anche con servizi appiedati, e hanno rintracciato lo scooter Gilera Nexus di colore grigio e nero, verosimilmente utilizzato nel corso dei crimini, parcheggiato dinanzi al civico di una via non lontana dal centro cittadino.

Attraverso altri accertamenti, anche tramite diverse banche dati, si è quindi risaliti a M.C., pluripregiudicato per fatti di droga e per reati contro il patrimonio, tossico dipendente, privo di attività lavorativa.

L'attività investigativa ha poi trovato riscontro negli accertamenti fotografici svolti in sinergia con il locale Gabinetto della Polizia Scientifica, dai quali è emersa la totale verosimiglianza tra il veicolo del M. e quello utilizzato nel corso dei furti e tra il casco integrale modulare solitamente utilizzato dal M. e quello usato nel corso degli eventi.

L'ennesima conferma, che non lascia alcun dubbio circa le responsabilità del M. per i numerosi furti citati, è il controllo che la Squadra Volante ha operato nei suoi confronti nella notte del 29 ottobre, allorquando venne controllato lungo una via cittadina a bordo del suo scooter, e trovato in possesso di un computer portatile, scoperto poi essere il bottino di un furto commesso poco prima presso il centro massaggi cittadino denominato "Yu Xiang Ge".

Giova altresì segnalare come la perquisizione svolta al termine dell'attività investigativa presso il domicilio del M. abbia permesso il rinvenimento, e il sequestro, di alcuni degli abiti indossati dal giovane durante i suoi "raid", nonché di alcuni degli oggetti sottratti nel corso dei crimini.

L'attività di polizia giudiziaria ha così permesso di raccogliere pregnanti elementi probatori, sulla base dei quali il titolare dell'indagine, il Sost. Procuratore Dott. Ezio Domenico Basso, richiedeva al GIP presso il Tribunale di Vercelli la misura cautelare personale.

L'altra operazione è invece terminata nel pomeriggio di venerdì 6 novembre ed ha permesso di eseguire altre due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Vercelli.

Più nello specifico: un'ordinanza di misura cautelare di custodia in carcere nei confronti di D.B., pluripregiudicata, classe 67, cittadina italiana, residente a PALESTRO (PV), domiciliata a Vercelli, e una misura cautelare dell'obbligo di dimora e di presentazione alla PG nei confronti di B.S., pluripregiudicata, classe 86, cittadina italiana, residente a Vercelli, domiciliata a Vinzaglio(NO).

L'indagine ha avuto inizio il 29 luglio scorso, quando un giovane vercellese trentacinquenne si presentava in questi uffici riferendo di un tentativo di furto appena commesso presso la propria abitazione ad opera di due donne delle quali forniva una sommaria descrizione.

Più nel dettaglio, mentre si trovava in camera da letto, sentiva dei rumori e delle urla provenire da un'altra stanza. Pertanto, pensando ad una caduta a terra della madre, classe 52, costretta a stare su una sedia a rotelle, si precipitava immediatamente in cucina. Una volta in cucina, invece, notava due donne, una delle quali stava rovistando all'interno della borsetta dell'anziana. Le due vistesi scoperte si davano alla fuga.

La peculiare conoscenza del territorio locale degli individui dediti alla commissione di reati predatori nella cittadina vercellese ha consentito agli operatori della Terza Sezione della Squadra Mobile, sulla sola scorta della descrizione che il giovane ha fornito circa le caratteristiche fisico - somatiche delle due donne, di individuare le fotografie di alcune di quelle dedite a tali reati che gravitano in questa Provincia e di allestire con esse un fascicolo fotografico posto poi alla visione del testimone in sede di individuazione fotografica.

L'attività investigativa svolta ha trovato pieno riscontro nel certo riconoscimento che il giovane ha fatto in questi uffici, riconoscendo in due delle fotografie viste, le autrici del tentativo di furto commesso in danno di sua madre.

L'attività di polizia giudiziaria, ha così permesso di raccogliere pregnanti elementi probatori, sulla base dei quali il titolare dell' indagine, il Sost. Procuratore Dott. Davide Pretti, richiedeva al GIP presso il Tribunale di Vercelli le misure cautelari personali.


16/11/2015

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