Nello scorsa settimana, la Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino marocchino per il reato di atti persecutori di cui all'art. 612
bis del codice penale, perpetrato in danno della moglie, cittadina italiana, dalla quale era separato, per aver causato nella medesima uno
stato d'ansia e di paura ed averla costretta a cambiare le proprie abitudini di vita.
Nelle prime ore del pomeriggio di giovedì 20 febbraio scorso, la Volante si recava presso l'abitazione dei genitori della donna, in quanto
era stata segnalata la presenza dell'uomo, il quale, al controllo SDI, risultava essere stato denunciato, il giorno prima, per maltrattamenti e
lesioni gravi commessi in danno della coniuge convivente.
Il comportamento che ha provocato l'arresto in flagranza di reato è stato soltanto l'ultimo di una serie di atteggiamenti che hanno indotto
la donna a trovare rifugio presso l'abitazione dei suoi genitori.
Il mercoledì, infatti, la stessa aveva abbandonato la casa coniugale in quanto maltrattata dal marito che, durante una lite, le aveva
provocato lesioni dichiarate guaribili il 22 giorni.
Questi fatti hanno indotto nella donna uno stato d'ansia (confermato dal referto medico di dimissioni dell'ospedale), provocando altresì una
modificazione delle sue abitudini di vita, inducendola al trasloco presso la casa dei genitori.
Nella stessa giornata di mercoledì, a poche ore di distanza, dopo uno scontro soltanto verbale, l'uomo si presentava per due volte presso
l'abitazione dei suoceri, suonando con insistenza il citofono.
Dopo l'ennesimo intervento della Volante, sempre chiamata dal padre, preoccupato dalla costante presenza dello straniero sotto casa, gli operatori
procedevano all'arresto, in flagranza di reato, di A. H. O., per il reato di cui all'art. 612 bis cod. pen., associandolo alla Casa
Circondariale di Vercelli.
L'Autorità Giudiziaria competente ha provveduto a convalidare l'arresto, applicando all'uomo la misura cautelare dell'allontanamento dalla
casa familiare di Vercelli, prescrivendogli di non farvi rientro e di non accedervi senza l'autorizzazione del giudice, nonché di non
avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie, ossia all'abitazione dei genitori della stessa e del suo luogo di lavoro.
LE VOLANTI ARRESTANO UNO STALKER
27/02/2014