Nei giorni scorsi, presso la Questura di Vercelli, il Questore, Dott.ssa Giuseppina Suma, e il Presidente del Centro Italiano per la Promozione e la Mediazione (C.I.P.M) di Novara, Dott.ssa Paola Maggiori, hanno sottoscritto il rinnovo per ulteriori due anni, fino al novembre 2026, del c.d.”Protocollo Zeus”.
Il Protocollo prevede la possibilità di adesione ad un percorso di recupero presso il C.I.P.M. di Novara per tutti quei soggetti autori di atti persecutori (cd. stalking) e violenza domestica, a seguito di un provvedimento di Ammonimento del Questore.
Nell’occasione, il protocollo è stato esteso anche alle iniziative di prevenzione della violenza giovanile e del cyberbullismo, alla luce delle novità normative introdotte dalla L.168 /23 sulla violenza di genere e dalla L.159/23, c.d. “Decreto Caivano”, in materia di disagio giovanile.
L’importanza del Protocollo Zeus, già positivamente sperimentato negli ultimi anni, risiede nel cambio di prospettiva che propone nell’affrontare il tema della prevenzione della violenza di genere; l’attenzione non viene rivolta più solo alla vittima, quale soggetto da prendere in carico per accompagnarla in un percorso di assistenza ed assunzione di consapevolezza, ma anche al maltrattante, al quale viene prospettata l’opportunità di “un cambio di rotta” nei suoi agiti violenti, invitandolo ad intraprendere un percorso trattamentale, volto a comprendere il disvalore penale e sociale delle azioni commesse.
Il C.I.P.M. una volta presi in carico i soggetti ammoniti, fornisce alla Questura un costante aggiornamento sulla prosecuzione del percorso, al fine di la valutare il rischio di recidiva dell’autore di violenza, nonché una dettagliata relazione finale sull’esito del percorso stesso.
Il rinnovo del Protocollo Zeus, con l’ampliamento del suo intervento anche ai minorenni, autori di fatti violenti e destinatari di ammonimento del Questore, suggella la positiva collaborazione sperimentata negli ultimi due anni, e, anche considerata la prossima ricorrenza del 25 novembre, costituisce un passaggio importante nell’ambito delle azioni di prevenzione e contrasto della violenza di genere, per ribadire che l’approccio a tale problematica, per essere efficace, non può che essere multidisciplinare e coordinato.