Nel pomeriggio di sabato 16 settembre scorso personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione, nei confronti di una donna di 45 anni di nazionalità italiana, alla misura restrittiva della custodia cautelare in carcere disposta dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della locale Procura della Repubblica.
La 45enne era già destinataria di una misura cautelare meno afflittiva, il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, ed ha visto aggravarsi la misura impostale alla luce delle continue violazioni commesse dalla stessa nei confronti degli obblighi previsti nella relativa ordinanza cautelare.
In particolare è emerso che la donna, non tenendo in alcuna considerazione le prescrizioni impartite dallo stesso Giudice per le Indagini Preliminari che le imponevano di tenere una distanza minima di 300 metri dall’ex marito, abbia perseverato nella sua condotta molesta e minatoria, portando così il predetto magistrato ad aggravare la misura cautelare a suo carico.
L'autrice delle condotte criminose, condotta in Questura per le formalità di rito, è stata successivamente associata presso la Casa Circondariale di Vercelli, in attesa di determinazioni da parte della competente A.G.: è doveroso comunque rilevare che l’odierna indagata è, allo stato, solamente indiziata di delitto e che la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo l’emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato in ossequio al principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza.