Nelle scorse settimane la Squadra Mobile di Vercelli ha chiuso una complessa attività investigativa volta al contrasto dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e tratta di esseri umani, in collaborazione con la Squadra Mobile di Cuneo e della Polizia di Frontiera di Bardonecchia.
Nell’ambito della suddetta attività è emerso il coinvolgimento di alcuni cittadini stranieri, tutti di nazionalità pakistana coinvolti a vario titolo nell’organizzazione e predisposizione di viaggi destinati a permettere il passaggio della frontiera tra l’Italia e la Francia a migranti irregolari.
All’esito di una complessa attività di monitoraggio ed osservazione, il personale della Polizia di Stato è riuscito a raccogliere importanti indizi di reità a carico degli stranieri coinvolti nel traffico i quali, sfruttando la necessità dei migranti di ricongiungersi con le proprie famiglie oltralpe, predisponevano i viaggi caricando i clandestini su furgoni in condizioni di estremo disagio (basti considerare che in un’occasione sono stati trovati a bordo del mezzo ben 25 persone) cercando di attraversare la frontiera nottetempo sfruttando valichi non presidiati.
Grazie allo sforzo congiunto dei vari Uffici di Polizia coinvolti, è stato possibile identificare ed arrestare i principali autori delle condotte criminose, taluni impegnati a condurre direttamente i furgoni carichi di migranti mentre altri sono stati sorpresi alla guida di veicoli civetta che anticipavano il mezzo al fine di segnalare eventuali criticità lungo il percorso.
Nel corso delle investigazioni sono stati identificati circa 60 stranieri a bordo dei furgoni che avevano pagato una somma di almeno 500,00 euro per poter essere trasportati oltre il confine e, all’esito dell’attività è stato possibile trarre in arresto in flagranza di reato 4 cittadini pakistani, mentre altri 4 sono stati deferiti alla competente A.G. in quanto resisi irreperibili in Italia.
È doveroso rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo l’emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato in ossequio al principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza.