Nel pomeriggio del 02 Giugno 2021, alle ore 20.00 circa, personale della Squadra Volante della Questura di Vercelli procedeva all’arresto di un uomo per maltrattamenti in danno della figlia.
A seguito di richiesta della Sala Operativa, gli operatori venivano inviati in Via Viotti per la segnalazione di una violenta lite in strada tra padre e figlia.
Il richiedente, che si trovava in compagnia della vittima nei pressi di Corso Garibaldi, riferiva che alla loro vista il padre della ragazza tentava di investirlo probabilmente infastidito dalla loro frequentazione. Tuttavia il ragazzo riusciva a darsi alla fuga e a contattare immediatamente le Forze dell’Ordine. Nell’occorso il padre della vittima, cittadino di origine marocchina, già gravato da diversi precedenti penali, percuoteva violentemente la figlia e afferrandola per i capelli la costringeva a salire in auto contro la sua volontà tenendola costretta nell’abitacolo.
Gli operatori, giunti immediatamente sul posto, non riuscivano a rintracciare l’uomo ma risalivano alle sue generalità ed al suo domicilio grazie alle testimonianze raccolte sul posto.
Arrivati presso l’abitazione dell’aggressore, quest’ultimo veniva individuato nei pressi del palazzo che inveiva e minacciava di morte la figlia continuando ad assumere un comportamento aggressivo e poco collaborativo nonostante la presenza dei poliziotti. L’attenzione degli operatori veniva, inoltre, attirata dalle urla della ragazza provenienti dall’abitazione la cui porta d’ingresso risultava chiusa a chiave dall’interno. Una volta riusciti ad accedere nell’abitazione, i poliziotti individuavano la ragazza con il viso insanguinato ed evidenti segni di percosse sulle braccia. Contattato il soccorso sanitario, la vittima veniva presto affidata alle cure del personale medico.
All’interno dell’abitazione, oltre ai fratelli minori della vittima, era presente anche la madre che confermava l’avvenuta aggressione affermando che la lite era scaturita dalla frequentazione della figlia, non condivisa dalla famiglia, con un ragazzo di origini marocchine.
L’uomo resosi responsabile dei fatti veniva accompagnato presso gli uffici della locale Questura per gli accertamenti di rito e tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia.
Dell’accaduto veniva notiziato il Procuratore di turno che disponeva la traduzione dell’arrestato presso la locale casa circondariale.