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A seguito degli eventi incendiari avvenuti in città nellâultimo mese, in sede di Comitato per lâOrdine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto Trio, veniva predisposto un piano di azione comune per dare una risposta rapida ed efficiente agli spiacevoli episodi che stavano creando allarme sociale e pericolo per la sicurezza pubblica. La Polizia di Stato e lâArma dei Carabinieri predisponevano così dei servizi di implementazione del controllo del territorio dedicati al rintraccio del piromane, responsabile degli incendi, con la collaborazione della Polizia Locale, Guardia di Finanza e Vigili del fuoco. Nella fattispecie, attraverso turni notturni, appostamenti, pedinamenti con auto civetta, a piedi ed in bicicletta effettuati da personale dellâUfficio prevenzione generale e soccorso pubblico, della Squadra Mobile, della Digos della Polizia di Stato e del Reparto operativo e delle Compagnia dellâArma dei Carabinieri si metteva in campo una strategia condivisa, volta ad una rapida risoluzione della problematica. Nella notte odierna, alle ore 00.20 una pattuglia della Squadra Mobile, notava transitare un giovane con cappellino di colore grigio, pantaloni neri e giubbotto bicolore nero e grigio, alto circa 1,80/1,85 cm a bordo di una bicicletta bianca con un cestello nella parte anteriore ed una cassetta da frutta in quella posteriore, che procedeva guardandosi intorno con fare sospetto. Il soggetto in questione, veniva riconosciuto inequivocabilmente dal personale della Squadra Mobile per B. V., poiché già fermato nellâanno 2014 durante unâoperazione antidroga condotta dalla Polizia di Stato e perché soggetto negli ultimi giorni âattenzionatoâ perché sospettato di aver compiuto i fatti incendiari (anche sulla base della visione di immagini acquisite successivamente agli episodi incendiari del 12 settembre, ed a seguito di alcune âconfidenzeâ). Insospettiti da tale atteggiamento, si decideva così di seguire con discrezione il soggetto per controllarne i movimenti. Tale pedinamento però si interrompeva poco dopo in quanto il giovane cominciava a guardarsi indietro nervosamente ed a prendere strade a senso unico, dileguandosi nelle vie limitrofe. Immediatamente veniva fornita la descrizione del soggetto alle altre pattuglie sul territorio al fine di rintracciarlo e monitorarlo adeguatamente. Alle ore 03:45 la Sala Operativa dellâArma dei Carabinieri e della Questura ricevevano notizia dai Vigili del Fuoco di una macchina data alle fiamme in via Benadir nr. 85; immediatamente tutti gli equipaggi convergevano sul posto e nel contempo, la pattuglia dellâU.P.G.S.P. â Squadra Volante, dirigendosi sul luogo dellâincendio, precisamente alle ore 03:49, notava in viale Rimembranza angolo Via Benadir, a circa 100 metri dallâauto in fiamme, B. V. che cercava di allontanarsi frettolosamente. Prontamente fermato, date le circostanze di tempo e di luogo, al giovane veniva chiesto il motivo della sua presenza in quel viale senza che lo stesso riuscisse a fornire valide spiegazioni. Pertanto, ipotizzando che potesse essere il responsabile dellâincendio accorso poco prima, veniva sottoposto ad un sommario controllo sul posto, che consentiva di rinvenire nella tasca sinistra del suo giubbotto, un accendino marca âClipperâ che al tatto risultava ancora incandescente, seppur lo stesso non stesse fumando sigarette e nemmeno avesse il pacchetto delle sigarette in tasca. Giova precisare che al momento del controllo, senza che gli operatori gli avessero contestato nulla e senza raccontare quanto fosse accaduto poco prima in via Benadir, lo proferiva testualmente ânon sono stato ioâ. Nel frattempo il personale dei locali VV.F. giungeva sul posto dellâincendio e provvedeva a domarlo, riferendo agli operanti che probabilmente la combustione era di origine dolosa, provocata dallâaccensione di alcuni fogli di carta inseriti dal piromane in un finestrino lasciato inavvertitamente socchiuso dal proprietario, oppure incendiando direttamente alcuni fogli posti nellâaletta parasole o sul poggiatesta del mezzo. Atteso ciò, B. V., vercellese, classe â96, veniva condotto presso gli uffici della Questura per essere sottoposto ad una perquisizione personale e domiciliare, che davano tuttavia esito negativo.
Si rappresenta infine che lâautomezzo Renault kangoo di colore grigio, oggetto dellâincendio odierno, di proprietà di un vercellese del 1957, ha subito pesanti danni nella parte interna, dove è nato e si è propagato il fuoco.
Alla luce di quanto sopra si è proceduto a deferire B.V. alla Procura della Repubblica di Vercelli, per la violazione dellâart. 424 C.P.
Sono in corso approfondimenti investigativi per verificare il coinvolgimento del soggetto negli altri episodi incendiari avvenuti in precedenza, tra il 23 agosto ed il 14 settembre