Agenti del Commissariato Omegna salvano un ragazzo
Sono da poco passate le 17 del 4 febbraio, quando al Commissariato Omegna giunge la chiamata di un giovane ventottenne, che in stato confusionale dice di volerla fare finita lanciandosi nel vuoto e chiude la comunicazione. Sono attimi concitati, ogni attimo è prezioso perché è una corsa contro il tempo, bisogna rimanere lucidi ed agire. Immediatamente escono tre pattuglie della Squadra Volante del Commissariato Omegna, occorre far presto, bisogna salvare una giovane vita. Si inizia a setacciare la zona dei vicoli del centro storico adiacenti un fiume e un ponte, perché Alberto, questo il nome del ragazzo, aveva detto di trovarsi lì, prima di interrompere ogni comunicazione. Dopo più di mezz'ora il giovane risponde e inizia a parlare con l'operatore del centralino del Commissariato, raccontando la sua storia di disagio, una vita infelice e il trauma di essere stato lasciato dalla ragazza. Il giovane è in preda alla disperazione, dice di aver assunto dei tranquillanti e di trovarsi nella piazza della città, ma dopo svariati passaggi i ragazzi delle Volanti non lo rintracciano e capiscono che probabilmente non vuole farsi trovare. A questo punto si decide di attivare i dispositivi di segnalazione acustica per le vie del centro, perché se realmente il ragazzo fosse stato nelle vicinanze della piazza, l'operatore impegnato nella conversazione telefonica avrebbe sentito il frastuono e avrebbe avvisato i colleghi di essere vicini all'obiettivo. Ma così non è, a quel punto le tre volanti ampliano il raggio delle ricerche e finalmente lo intercettano, ma alla vista degli operatori inizia a scappare inerpicandosi sulla collina. Gli uomini della Squadra Volante, nonostante il terreno accidentato ed impervio, riescono a raggiungere il ragazzo ed è soltanto grazie alla calma e al sangue freddo dei poliziotti se il giovane si è distratto abbastanza da permettere ad un agente di afferrarlo, evitando che potesse rotolare giù rovinosamente. Gli agenti del Commissariato, assieme al loro Dirigente, sono rimasti a rassicurare il ragazzo, fino all'arrivo di un'ambulanza che lo ha poi trasportato al Pronto Soccorso, dove i sanitari gli hanno prestato opportuna assistenza. Alberto si è tranquillizzato e adesso sa che può contare su nuovi amici. Prima dei saluti, Luigi, Lea, Luca, Fabio, Michele, Davide e Petra, lo hanno invitato a venire a trovarli in Commissariato per mostrargli come lavorano ogni giorno al servizio della collettività.