Su proposta del Questore del VCO, dott. Luigi Nappi, lo scorso 16 novembre il Tribunale di Torino – Sezione Misure di Prevenzione - ha emesso un decreto applicativo della misura della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza per 2 anni, a carico di un trentanovenne milanese, residente da anni a Verbania.
L’uomo, dall’indole collerica e violenta, assuntore di bevande alcoliche, già nel 2020 si era reso protagonista di azioni violente nei confronti della compagna arrivando in un’occasione, ubriaco, ed armato di un piccone a sfondare la porta di ingresso dell’appartamento ove la donna si era barricata. Per quei fatti era già stato condannato, sottoponendosi, volontariamente, ad un percorso riabilitativo per la sua dipendenza dall’alcol.
Dopo un periodo di apparente calma, durante la scorsa estate, l’uomo ha ricominciato ad aggredire la donna ed in un episodio avvenuto nel mese di giugno rientrando a casa ubriaco per motivi di gelosia l’aveva afferrata per i capelli procurandole lesioni. In quell’occasione il soggetto veniva arrestato dalle forze dell’ordine chiamate in aiuto dalla donna.
Il Questore ha inteso proporlo per la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale al fine di contenere la sua propensione a commettere reati, ritenendolo persona pericolosa per la sicurezza pubblica, inquadrandolo nella categoria di soggetti che si sono resi responsabili di maltrattamenti e atti persecutori, categoria quest’ultima introdotta da una modifica legislativa del 2017, per la quale il Questore ha proposto nel corso dell’anno passato diversi autori di maltrattamenti.
Il Tribunale di Torino, accogliendo integralmente la proposta, ha riconosciuto la pericolosità del soggetto e pertanto ha stabilito che l’uomo per la durata di 2 anni non possa allontanarsi dalla sua dimora senza dare avviso alla Questura; sarà obbligato inoltre a rimanere nella propria abitazione dalle 21 di sera fino alle 07 del mattino, non potrà accedere agli esercizi pubblici tra le ore 18 e le 21 ma, soprattutto, non potrà comunicare con la donna né avvicinarsi ai luoghi da lei frequentati mantenendo sempre una distanza di 1 km dalla stessa anche in caso di incontro casuale. Dovrà, infine, sottoporsi ad un percorso trattamentale volto a prendere coscienza del disvalore delle condotte dei suoi agiti violenti.