L'incessante attività della Polizia di Stato diretta a controllare il territorio e la frontiera, il primo mediante la dinamica azione delle pattuglie in servizi di prevenzione e repressione dei reati, il secondo mediante la spiccata professionalità nell'individuare ed assicurare alla giustizia latitanti e persone che esibendo documenti falsi, vogliono eludere i mirati controlli di contrasto all'immigrazione clandestina, ha portato in questi ultimi giorni all'arresto di 4 persone:
1) il primo, S.J. cl. 80, cittadino rumeno, che dopo gli accertamenti di rito e la verifica della sua reale identità, avvenuta mediante comparazione delle impronte digitali, risultava destinatario dell’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Milano, per espiare la pena di anni 1 e mesi 2 di reclusione, per i reato di tentata estorsione (ex art. 629 c.p.)
2) il secondo, P.C. cl. 84, cittadino nigeriano, che dopo gli accertamenti di rito e la verifica della sua reale identità, avvenuta mediante comparazione delle impronte, risultava essere qui in Italia S.F.D. e destinatario dell’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Ferrara per espiare la pena di mesi 5 di reclusione, per i reato di detenzione e spaccio di stupefacenti (ex art. 73 c.p.).
3) il terzo, D.A. cl. 81 cittadino italiano, residente nell'Ossola, resosi responsabile nei mesi scorsi di avere aggredito un gestore di un ristorante in Valle Vigezzo, causandogli delle lesioni gravi, che ne hanno pregiudicato la salute per diverso tempo, costringendolo a diverse visite specialistiche ed operazioni al volto. Tale indagine condotta con molta cura dei dettagli e difficoltà nel valutare le numerosissime testimonianze delle persone presenti, permetteva di fornire all'AG un quadro probatorio tale da fargli emettere il provvedimento degli arresti domiciliari nella propria abitazione.
4) la quarta, P.L. cl. 91 cittadina congolese, durante il controllo treni, esibiva una C.I. belga contraffatta che risultava essere stata rubata in Belgio a marzo 2017, la stessa insospettiva gli operanti per il suo atteggiamento nervoso e volto a celare la sua vera identità, una volta identificata e sottoposta ai rilievi foto-dattiloscopici, veniva tratta in arresto per detenzione e possesso di documento falso (ex art. 497bis c.p.)