Rimane alta l'attenzione da parte della Polizia di Stato su tutto il territorio della città lagunare.
Sulla scorta delle determinazioni assunte in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica dal Prefetto di Venezia d’intesa con il Questore, nel corso dell’uscente settimana, nelle zone limitrofe alla stazione di Mestre, nel territorio di Marghera e nel centro storico di Venezia hanno avuto luogo servizi di controllo del territorio straordinario a carattere interforze finalizzati al contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa, degrado urbano e tossicodipendenza, grazie all’attività coordinata dalla Questura di Venezia con il contributo delle altre Forze di Polizia della Provincia.
Tali attività, infatti, si sono svolte in modo particolare nelle zone interessate da episodi delittuosi verificatisi in queste ultime settimane i quali, in alcuni casi, erano stati segnalati da attenti cittadini ai Commissariati di zona ed hanno portato all’identificazione di 218 persone, di cui 110 stranieri di cui molti con precedenti penali di vario tipo, più di 50 veicoli e 7 esercizi commerciali controllati, all’interno dei quali è stata verificata la regolarità dell’attività dal punto di vista amministrativo nonché controllati gli esercenti. In particolare, all’interno di un ristorante ubicato a Mestre, oltre a riscontrare varie violazioni riguardanti la tracciabilità e la conservazione degli alimenti nonché la scarsa condizione di pulizia, sono stati sequestrati 7 sacchi di alimenti privi di tracciabilità per un totale di circa 150 kg, che verranno smaltiti dal titolare tramite ditta autorizzata.
In relazione ai gravi fatti occorsi nei pressi della Stazione Ferroviaria di Spinea lo scorso 13 gennaio, quando un ragazzo quattordicenne fu oggetto di una aggressione violenta da parte di un folto gruppo di coetanei, il Questore di Venezia, in attuazione delle disposizioni contenute nel c.d. Decreto Caivano (DL 123/2023, convertito con modificazioni nella legge 159/2023), ha applicato, ai minori corresponsabili, a vario titolo, dell’accaduto, diverse misure di prevenzione. Nel dettaglio sono stati notificati giovedì 7 marzo 5 avvisi orali a minori, 2 Daspo Willy a soggetti minorenni e 1 Daspo Willy a soggetto maggiorenne.
Nello specifico, lo scorso mese di gennaio, i poliziotti della Sezione Polfer di Mestre erano intervenuti presso la stazione ferroviaria di Spinea (VE), a seguito di una segnalazione di un’aggressione in corso nei confronti di un giovane minorenne da parte di un gruppo di ragazzi. Giunti sul posto, gli agenti avevano immediatamente soccorso la vittima la quale presentava alcune ferite al volto ed era in evidente stato di shock.
In particolare, un gruppo di ragazzi e ragazze aveva inizialmente accerchiato e minacciato il giovane mentre si trovava al binario 1 della stazione di Spinea ed in seguito lo avevano colpito e spintonato violentemente, tanto da farlo cadere rovinosamente sui binari. A quel punto i giovani si erano dati alla fuga, facendo perdere le proprie tracce.
Le disposizioni adottate dal Questore si basano su valutazioni di natura amministrativa “istruite” da riscontri effettuati dalla Polizia Ferroviaria di Venezia ed il cui utilizzo, proprio in relazione alla gravità dei fatti, ha trovato condivisione da parte dell’Autorità Giudiziaria procedente.
Dette misure hanno finalità di “recuperare” i minori coinvolti, anche attraverso il pieno coinvolgimento dei nuclei familiari, a volte non a conoscenza dell’accaduto.
L’avviso orale, che, nel caso del minore, viene notificato all’esercente la potestà genitoriale, mira a recuperare il comportamento della persona attraverso un avviso a mutare condotta. La misura, proprio in relazione alla giovane età delle persone coinvolte, cessa di validità al compimento della maggiore età ma può essere irrobustita laddove, invece, l’invito non dovesse essere accolto.
Nel caso invece dei Daspo Willy, la cui elaborazione normativa venne adottata proprio in esito alla grave aggressione occorsa ai danni del giovane Willy Montero Duarte, sono state disposte interdizioni alla frequenza di alcune aree urbane che sono state teatro dei fatti. Nel dettaglio sono state interdette le aree prossime alla stazione ferroviaria di Spinea e ad un locale pubblico della zona.