Nel mese di febbraio, la Polizia di Stato ricorda Giovanni Palatucci, ex Questore di Fiume, che per salvare centinaia di ebrei dalla Shoah fu imprigionato nel campo di concentramento di Dachau dove morì di stenti il 10 febbraio 1945, all’età di 36 anni.
Oggi, mercoledì 14 febbraio, alla presenza del Signor Prefetto e del Questore di Venezia, unitamente al Presidente dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, alle massime Autorità locali oltre al Rabbino ed ai massimi rappresentanti della Comunità Ebraica della città, presso il Centro Comunitario della Comunità Ebraica di Venezia, si è tenuta la cerimonia di commemorazione con la piantumazione di un albero di ulivo e lo scoprimento di una targa alla memoria.
La scelta di collocare un albero di ulivo ed una targa nel giardino interno al Centro Comunitario, luogo particolarmente significativo per la formazione culturale e religiosa della Comunità Ebraica dove si svolgono gran parte delle attività educative e culturali che coinvolgono soprattutto bambini e giovani, ha come proposito quello di rinnovare il ricordo di un valoroso servitore dello Stato e, allo stesso tempo, coinvolgere anche le nuove generazioni a mantenere viva e pulsante la memoria di quanti, a rischio della propria vita e senza alcun interesse personale, hanno agito in modo eroico con il solo intento di salvare anche una sola vita umana in ragione del rispetto di una legge morale radicata nel proprio animo.
Nel salutare e ringraziare tutti i presenti alla cerimonia, il Rabbino Capo della Comunità Ebraica, Alberto Sermoneta, ha voluto rivolgere un grato pensiero a Giovanni Palatucci ricordandone l’alto valore morale nell’aver contribuito, con il suo eroico gesto, a salvare la vita a molte persone ebree mettendo in tal modo a repentaglio la propria.
Il Rabbino, inoltre, ha voluto sottolineare come la piantumazione di un albero in memoria racchiuda un alto valore simbolico in quanto, per la cultura ebraica, piantare un albero in memoria di una persona venuta a mancare rappresenta la gioventù che cresce grazie alla memoria regalando alle nuove generazioni la speranza del futuro.
A seguire il Presidente dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, Alessandro Cuk, ha voluto ricordare l’ex Questore Giovanni Palatucci mettendo in risalto l’importanza che la sua figura ebbe nella città di Fiume.
A conclusione della cerimonia il Questore di Venezia, Gaetano Bonaccorso, ha voluto ricordare ai presenti come la scelta di piantare un albero di ulivo, simbolo di giustizia, non potesse che rappresentare simbolo migliore per ricordare il giovane Questore Palatucci, emblema di integrità morale e morto per salvare la vita di molte persone ebree il quale, proprio per poter continuare la propria missione, rifiutò il trasferimento a Caserta.
Il Questore Bonaccorso, inoltre, ha voluto sottolineare l’importanza di rinnovare la memoria alle nuove generazioni, sebbene comporti anche rinnovarne il dolore, per poter assicurare alla comunità il proprio futuro in quanto togliendo la memoria irreparabilmente si svuota il senso della vita.