Questura di Venezia

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UN ANNO DI MISURE DI PREVENZIONE DEL QUESTORE

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Conferenza

Le misure di prevenzione sono provvedimenti di carattere amministrativo (non penale) che può adottare il Questore. L’attività di prevenzione è la pietra angolare sulla quale si deve fondare l’attività delle Forze dell’Ordine, come evidenziato dal Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Lamberto Giannini. Di conseguenza, per portarla avanti, non si può prescindere da uno studio attento degli strumenti normativi, i quali devono essere portati a conoscenza della cittadinanza. 

 Si tratta, in sostanza, di strumenti di difesa sociale adottati nei confronti di soggetti considerati, a vario titolo, socialmente pericolosi. Le misure hanno una finalità preventiva intesa ad assicurare la legalità nel territorio dello Stato, non presuppongono necessariamente la commissione di reati e la relativa condanna ma sono invece correlati esclusivamente all’accertamento della pericolosità sociale di un individuo.

A livello classificatorio, possono distinguersi misure di prevenzione personali che limitano i diritti di libertà e misure patrimoniali che incidono sul diritto di proprietà e d’impresa.

            Tra le misure di natura personale di competenza dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza si distinguono: l’avviso orale, l’allontanamento con foglio di via obbligatorio, il divieto di accesso a luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (c.d. DASPO), il divieto di accesso alle aree urbane (c.d. D.AC.UR.), il divieto di accesso a esercizi pubblici e locali di pubblico trattenimento per coloro che sono stati condannati o  che hanno riportato una o più denunce per reati commessi in occasione di gravi disordini (c.d. DASPO “WILLY”), l’ammonimento per atti persecutori e l’ammonimento per violenza domestica.

MISURA DI PREVENZIONE PERSONALE

ANNO 2022 (fino al 30.11.2022)

Avviso orale

58

Foglio di via obbligatorio

171

DASPO

104

D.AC.UR.

46

Ammonimenti

124

 

 

L’avviso orale (art. 3 c.d. Codice Antimafia, D.lgs. n. 159/2011) è il provvedimento con il quale il Questore avvisa oralmente il soggetto, ritenuto socialmente pericoloso, che esistono indizi a suo carico, invitandolo a mantenere una condotta conforme alla legge. Si tratta di una misura che non ha scadenza. Nell’anno in corso sono stati emessi 58 provvedimenti di questo tipo.

Il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno è una misura adottata nei confronti di quei soggetti che sono stati ritenuti socialmente pericolosi e che, non avendo legami col territorio, sono invitati a lasciarlo e a non farvi più ritorno per un periodo da 1 a 3 anni.

Il Questore è competente per tutta la provincia di Venezia e può decidere di allontanare il soggetto anche solo da un determinato comune. Tale misura è stata adottata con ottimi risultati nel periodo estivo, allontanando soggetti che si erano insediati nelle località turistiche del veneziano al solo scopo di commettere reati predatori.

Nel 2021 il Questore di Venezia ha emesso 122 provvedimenti, mentre nell’anno in corso, i provvedimenti sono 171 (+ 40%), di cui 84 emessi a seguito attività che ha portato all’identificazione dei partecipanti ad un “rave party” avvenuto nel mese di gennaio a Concordia Sagittaria (VE). I provvedimenti sono stati adottati con successo anche quando i territori costieri sono stati raggiunti da soggetti che hanno attuato comportamenti delittuosi che hanno messo a rischio l’incolumità pubblica per effetto di rapine, spaccio e reati di resistenza all’autorità.

Il divieto di accesso a manifestazioni sportive (Daspo) ha come destinatari quei soggetti ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, con particolare riferimento ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive. Il daspo può essere aggravato con l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria nel caso di comportamenti recidivi.

 Il Questore di Venezia nel corso dell’anno 2022 ha emesso 104 “daspo” (+1.200% rispetto al 2021) a carico di tifosi locali e non, che hanno messo in atto comportamenti violenti o pericolosi per l’ordine pubblico. In particolare alcuni episodi di violenza verificatisi nei pressi dello stadio “P.L. Penzo” in concomitanza dello svolgimento di partite di calcio del campionato di serie “A” e serie “B” hanno avuto come conseguenza l’emissione di 30 provvedimenti a seguito della partita Venezia – Bologna (rissa tra le calli veneziane), altri 15 per i fatti occorsi durante la partita Venezia Cagliari e 27 per quanto accaduto a seguito dell’incontro Venezia Genova.

Il divieto di accesso ad aree urbane, cd. “D.AC.UR.” consente di inibire determinate zone urbane al fine di tutelare il decoro e l’uso di alcuni luoghi della città, con l’intento di prevenire quelle condotte che ne impediscono la libera fruizione e l’accessibilità. Ha una durata variabile dai 6 mesi ai 2 anni. A tutela delle aree urbane in cui si sono registrate situazioni estremamente critiche è consentita, dal 2020, l’emissione di cd. DASPO WILLY”, così denominato a seguito dei noti eventi che hanno portato alla morte del giovane Willy Monteiro Duarte. Tale misura permette di allontanare persone ritenute pericolose per la società da locali di pubblico intrattenimento, esercizi commerciali o da determinate zone quando, nei pressi degli stessi, siano stati commessi gravi reati (rissa, spaccio, episodi di resistenza all’autorità). Proprio quest’ultimo provvedimento è stato utilizzato con efficacia nella provincia per contrastare il dilagante fenomeno delle “baby gang”.

Il Questore di Venezia ha infatti emesso nel corso del 2022, 46 provvedimenti di cui ben 24 (+ 2.300% rispetto al 2021) applicati a giovani, in alcuni casi anche minori, che hanno creato allarme sociale in zone turistiche o comunque in centri cittadini interessati dalla movida. In particolare 9 provvedimenti hanno colpito una “baby gang” che operava nella zona di Jesolo, provenienti dalle aree padovane mentre altri 6 per un’altra “baby gang” che si è resa protagonista, recentemente, di episodi violenti nel centro di Mirano con taglieggiamenti, rapine e aggressioni commessi ai danni di giovanissimi studenti.

Vanno menzionate, inoltre, le misure di contrasto al fenomeno della violenza contro le donne. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza dall’inizio dell’anno al 25 novembre scorso le donne vittime di femminicidio sono state 88 con una media di un omicidio ogni 3.8 giorni; ogni giorno 86 donne sono vittime di reato di genere e a questa lista si deve aggiungere il numero dei tentati omicidi delle violenze di ogni sorta delle prevaricazioni e abusi difficilmente qualificabili perché raramente denunciati. Le misure reattiva che l’ordinamento riserva al Questore in casi di violenza o maltrattamenti è l’ammonimento. Ne esistono di due tipi: per atti persecutori e per atti di violenza domestica. Nel primo caso il Questore può emettere il provvedimento di ammonimento solo a seguito di richiesta della vittima, nel secondo caso, invece, qualora sussistano i presupposti individuati dalla legge, può procedere ad ammonire il soggetto violento anche di propria iniziativa.

Il Questore di Venezia nel corso dell’anno 2021 ha emesso 70 provvedimenti, mentre per l’anno in corso gli ammonimenti emessi sono 124 (+70%) di cui 50 per atti persecutori e 74 per violenza domestica.

La Questura ha intensificato i rapporti di collaborazione con gli enti e le istituzioni che a ogni titolo si occupano di violenza domestiche sulla considerazione che la violenza va contrastata secondo una strategia di rete (Tribunali, Procure, centri antiviolenza, strutture comunali, organizzazioni di volontariato e organi di stampa).

Nel merito sono stati redatti due accordi protocollari di indirizzo con la Cooperativa GRU e il Centro Ferrioli Bo che operano anche sul recupero degli uomini maltrattanti attraverso dei percorsi di emancipazione dalla violenza cui indirizzare gli uomini che abbiano ricevuto il provvedimento di ammonimento del Questore. 

Il Questore della Provincia può, al pari del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale del Capoluogo del distretto e del Procuratore Nazionale Antimafia, proporre misure di prevenzione patrimoniale. Tramite tale attività l’Autorità di Pubblica Sicurezza può analizzare l’ambito economico e finanziario del soggetto ritenuto socialmente pericoloso, al fine di individuare il patrimonio acquisto tramite finanziamenti illeciti o comunque derivato da attività criminose.

L’attività effettuata a seguito delle proposte presentate dal Questore di Venezia hanno permesso di recuperare e destinare allo Stato beni illecitamente acquisiti da soggetti individuati, pari a 2 milioni di euro nel 2021, mentre nel 2022 è in fase di definizione da parte del Tribunale di Venezia la proposta di confisca di beni per un totale di 1,5 milioni di euro.

Nell’ambito di competenza del Questore di Venezia, per quanto riguarda le categorie vulnerabili, quali i minori, l’Ufficio Minori della Divisione Polizia Anticrimine di Venezia ha gestito e collocato in strutture idonee 62 minori stranieri che si sono presentati presso la Questura di Venezia, fuggiti dal proprio paese senza familiari. In tale ambito, a seguito dell’emergenza per la guerra in Ucraina, sono stati gestiti e affidati 83 minori, scappati dal paese d’origine senza i genitori.

 

 

 

 

 


06/12/2022

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