Nella notte del 19 maggio un’unità operativa automontata in forza allo Scalo Marittimo della Polizia di Frontiera di Venezia è intervenuta, attirata da un forte boato, all’altezza dell’intersezione che, dal tratto conclusivo del Ponte della Libertà, adduce al Porto/Isola del Tronchetto, ove si era appena verificato un sinistro stradale.
L’unica vettura coinvolta si presentava seriamente danneggiata a causa del violento impatto contro il parapetto in muratura presente sulla rampa; all’interno dell’abitacolo giaceva il corpo di un giovane, privo di conoscenza, incastrato tra il volante e l’airbag esploso, mentre fiamme e fumo si propagavano dal vano motore.
I quattro operatori della Polizia di Frontiera Marittima impegnati nell’attività di prevenzione presso l’ingresso del porto turistico di Venezia immediatamente accorsi, con l’ausilio di personale dell’E.I. impegnato nell’operazione “Strade Sicure”, tentavano - per poi riuscirvi - di tenere sotto controllo l’incendio utilizzando gli estintori in dotazione ai veicoli di servizio, e ricorrendo anche ad un estintore prelevato dal vicino distributore di carburante.
L’azione sinergica riusciva nell’intento di rallentare l’avanzata delle fiamme e consentiva di intervenire forzando l’apertura della porta anteriore sinistra, incastrata a causa della deformazione del telaio conseguente all’urto per tagliare la cintura di sicurezza che in questo caso imprigionava l’autista privo di sensi per l’esalazione dei fumi.
La prontezza dell’intervento dei quattro Agenti ha fatto sì che potesse essere estratto dall’abitacolo pochi secondi prima che le fiamme avvolgessero l’auto e cagionassero tre successive esplosioni.
Da quel momento vi è stata una costante comunicazione fra l’Ufficio di Frontiera diretto dal Primo Dirigente della Polizia di Stato dr.ssa Rosanna CONTE, e la famiglia dell’infortunato, Sig. F. Z., per ricevere informazioni sullo stato di salute; conclusasi ieri 16 giugno allorquando presso la sede della Polizia di Frontiera, sita in Venezia, gli “angeli custodi” della Polizia hanno potuto incontrare e stringersi in un fraterno e commosso abbraccio con il Sig. Federico, constandone con piacere la rapida ripresa fisica.
È stato un momento durante il quale è stata espressa profonda gratitudine per la prontezza e risolutezza con cui gli operatori hanno gestito l’intervento cristallizzato in una fotografia che incornicerà non solo materialmente ma anche nella memoria il “profondo ricordo e l’ammirazione” (ndr) per questi ragazzi.