Oltre 112.000 persone controllate nel 2021 dagli operatori del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Veneto, quasi 15.000 in più dello scorso anno. 544 gli indagati e 30 gli arrestati, in particolare, per reati contro il patrimonio, per esecuzione di provvedimenti restrittivi, per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale e reati inerenti al traffico di stupefacenti. 87 i cittadini stranieri trovati in posizione irregolare e 749 le sanzioni elevate ai sensi del Regolamento di Polizia Ferroviaria, del Codice della Strada ed altre normative (+64% rispetto al 2020). 11.036 pattuglie impegnate nel territorio di competenza, 623 a bordo di 1.087 treni e 586 i servizi specifici antiborseggio in abiti civili.
L’attività della Polizia Ferroviaria, però, non si è focalizzata esclusivamente sulla prevenzione e repressione dei reati, ma si è concretizzata anche in momenti di pronto intervento, vicinanza e sostegno ai cittadini, come, ad esempio, nella storia a lieto fine dello scorso settembre, quando una pattuglia della Polfer di Mestre è intervenuta tempestivamente in soccorso di un uomo di 60 anni che, dopo essere stato colto da malore, si è accasciato al suolo privo di vita. I poliziotti, vista la gravità della situazione, dopo aver preso un defibrillatore presente a bordo di un convoglio fermo, hanno iniziato le manovre salva vita, scongiurando il peggio. L’uomo è stato poi accompagnato dal personale medico del “118” presso l’ospedale dell’Angelo di Mestre in situazione critica, ma vivo proprio grazie al tempestivo intervento degli agenti della Polfer. Proprio in questi giorni, a distanza di circa tre mesi, il 60enne, che si è ristabilito, è tornato in stazione per incontrare e ringraziare personalmente i suoi soccorritori che gli hanno salvato la vita.