La Polizia di Stato di Venezia ha fermato, nella mattinata del 26 giugno, un cittadino croato che nei giorni scorsi si era reso responsabile, grazie ad un articolato modus operandi criminale, di furto aggravato ai danni di due soggetti di origine vietnamita.
Gli agenti della Squadra Volanti di Venezia, grazie ad una spiccata capacità di osservazione e fiuto investigativo, sono riusciti a rintracciare ed identificare l’autore di tale furto ed ad assicurarlo alla giustizia.
La vicenda risale al 25 giugno quando una pattuglia delle Volanti veniva inviata a Mestre, in Via Zandonai, poiché un uomo di origini vietnamite in vacanza a Venezia riferiva di aver subito il furto di due costosi zaini di marca sottrattigli all’interno del baule della sua autovettura.
Dalla visione delle telecamere di sorveglianza presenti sul luogo del furto gli agenti sono riusciti a ricostruire nel dettaglio la modalità d’azione del malvivente; Il responsabile, difatti, una volta individuato il bersaglio, dapprima procedeva ad osservare e seguire con la propria autovettura le vittime e solo in seguito, allorquando notava il loro allontanamento dal mezzo, attivava un disturbatore di frequenze cd. “Jammer”.
Prima di entrare in azione, inoltre, parcheggiava la propria auto procedendo ad effettuare un controllo a piedi fino al luogo dove le vittime si recavano e, una volta compiuto il furto, il soggetto si allontanava indisturbato a bordo di un’autovettura Opel Zafira di colore grigio con targa croata.
Ed è stata proprio l’autovettura del malvivente a tradirlo, poiché la stessa, il giorno seguente, non è passata inosservata all’acume ed allo spirito di osservazione di 2 operatori della Squadra Volante di Venezia i quali, nel corso di un’ordinaria attività di controllo del territorio, hanno notato il mezzo lungo le strade della città con un soggetto a bordo.
Memori della targa, gli agenti hanno proceduto a pedinare la Opel la quale, notata la presenza della polizia, si dava alla fuga per cercare di far perdere le proprie tracce ma, dopo un breve inseguimento, veniva raggiunta e bloccata.
All’interno dell’auto veniva così ritrovato sia il dispositivo “Jammer” sia parte della refurtiva ed il conducente, identificato come un cittadino croato di 56 anni, con numerosi precedenti penali di polizia alle spalle per reati contro il patrimonio ed in materia di armi e stupefacenti sia in Italia che all’estero, veniva sottoposto a fermo e condotto in carcere, dove resta tuttora in attesa di giudizio.