Nel week end appena trascorso gli agenti dell’Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima di Venezia hanno, come di consueto, effettuato i controlli di sicurezza al Terminal di Fusina durante l’arrivo del Traghetto passeggeri proveniente dalla Grecia, collegamento estremamente sensibile sotto il profilo dell’immigrazione clandestina, ma anche per la commissione di reati transfrontalieri.
Attraverso il controllo, a campione, dei passeggeri ed il profiling effettuato dagli operatori di Polizia di Frontiera è stata controllata una vettura Mercedes con a bordo due cittadini greci. In capo ad uno di essi, P.C., di 39 anni, pendeva un Mandato di Arresto emesso dall’Autorità Giudiziaria della Florida (U.S.A.), il 22.02.2005, in quanto responsabile di un reato di truffa.
Attivate immediatamente tutte le interlocuzioni ed i riscontri con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che hanno permesso di appurare l’attualità di tale provvedimento coercitivo da parte dell’Autorità Giudiziaria Statunitense: in particolare P.C. aveva posto in essere negli anni 2002/2003 condotte fraudolente concretizzatesi nella presentazione di false dichiarazioni nei confronti della multinazionale dell’informatica I.B.M. e l’ottenimento fraudolento di 7 processori I.B.M. di altissimo pregio, per un valore complessivo di circa 168.000 $.
Negli Stati Uniti tale reato economico prevede una pena massima applicabile sino a 35 anni di reclusione, oltre ad altre severe sanzioni accessorie.
Al termine di tutti i dovuti riscontri ed attività di rito, il cittadino greco è stato pertanto tratto in arresto ai fini estradizionali ed assicurato, nell’attesa della procedura tra gli organi giudiziari tra Italia e Stati Uniti, presso il carcere di “Santa Maria Maggiore” a Venezia.