Durante le giornate di maggior attrazione del carnevale veneziano, è continuata senza sosta l’attività di contrasto alla microcriminalità da parte della Polizia Ferroviaria di Venezia nelle aree di specifica competenza della Specialità.
Come già evidenziato, visto che la grande affluenza di turisti attira purtroppo anche molti borseggiatori, sono stati tenuti costantemente allertati e intensificati i servizi di prevenzione e repressione dei reati in ambito ferroviario, anche con l’impiego di agenti polfer in “borghese”.
Nell’ ambito di questi servizi, nella mattinata di domenica 3 marzo, il personale della Squadra di P.G. Compartimentale è intervenuto bloccando due giovani borseggiatrici colte sul fatto; grazie all’occhio vigile dei poliziotti e al loro tempestivo intervento, infatti, H.S., diciottenne bosniaca e S.G., quindicenne croata, provenienti da un campo nomadi della provincia di Roma e già gravate da numerosissimi precedenti penali, sono state fermate prima di riuscire a portare a termine il furto ai danni di un ignaro turista orientale.
Nello specifico, le due giovani venivano viste intrufolarsi in mezzo ad una comitiva di turisti asiatici e accodarsi in modo sospetto a un ragazzo che portava uno zaino sulle spalle e un grosso trolley al seguito.
Non accorgendosi di essere tenute sotto controllo dai poliziotti, una delle due, con l’ormai consueto modus operandi delle borseggiatrici, si avvicinava al turista, apriva lo zaino e cercava di prelevare il tablet custodito all’interno, mentre la complice ne nascondeva i movimenti utilizzando un grande scialle.
Essendo ormai inequivocabili le loro intenzioni, i poliziotti della Polfer intervenivano bloccando le due giovani borseggiatrici e conducendole per gli accertamenti di rito negli uffici della Polizia Ferroviaria di Venezia S. .Lucia.
Alla luce di quanto sopra commesso, le due donne venivano indagate in stato di libertà per tentato furto aggravato in concorso tra loro.
I successivi rilievi foto-dattiloscopici di rito evidenziavano, inoltre, che la più giovane delle due aveva anche fornito delle false generalità dichiarando, tra l’altro, di essere nata nel 2006 anziché nel 2003.