A seguito di recenti casi di effrazione e sottrazione di valori in hotel del litorale jesolano, denunciati presso il locale Commissariato, sono stati predisposti mirati servizi sul lungomare, sia con operatori in abiti civili che mediante pattuglie in uniforme.
I controlli messi in atto per la prevenzione e repressione del fenomeno dei furti e danneggiamenti nelle strutture alberghiere del litorale, ancora chiuse in attesa dell’apertura estiva, hanno dato i risultati sperati.
Infatti, verso le ore 04:00 della notte appena trascorsa, è giunta segnalazione alla sala operativa del Commissariato della presenza di rumori provenienti da un albergo del Lido.
Un equipaggio di volante è giunto immediatamente sul posto ed ha constatato che dall’ingresso principale dell’hotel provenivano forti rumori chiaramente riconducibili all’utilizzo di un trapano a percussione e di una mazzetta sul muro. I poliziotti hanno preso contatti con il proprietario dell’hotel che indicava loro come raggiungere la reception, luogo dove è ubicata la cassaforte.
Appena i poliziotti sono arrivati nel locale indicato dal proprietario, hanno trovato un uomo con un giubbotto rosso, che si è dato alla fuga per la finestra dalla quale era entrato.
L’individuo è stato inseguito e raggiunto in strada dove è stato bloccato e arrestato. Lo stesso è stato trovato in possesso di un cacciavite di lunghezza di 20cm, sono stati inoltre rinvenuti e sequestrati gli attrezzi utilizzati per lo scasso: un trapano, un flessibile, una mazza e un coltello da cucina con lama di 30 cm e con la punta spaccata, verosimilmente utilizzato per tentare di forzare la cassaforte.
Prima di concentrare la propria attività sulla cassaforte, il soggetto aveva rovistato all’interno di alcune camere del primo piano mettendo tutto a soqquadro.
L’uomo M.J. di 35 anni, originario di Jesolo, con diversi precedenti di polizia per reati di tipo predatorio e altri legati agli stupefacenti, è stato arrestato per tentato furto in hotel e denunciato per possesso ingiustificato di strumenti atti ad aprire o forzare serrature e danneggiamento. Oggi la direttissima durante la quale è stato condannato a 6 mesi di reclusione, 130 euro di multa e come misura aggiuntiva il divieto di dimora nella provincia di Venezia.