Trentacinquenne italiano, era ristretto agli arresti domiciliari a Somma Lombardo per precedenti reati, tra cui furto e stupefacenti, ed era autorizzato dal Magistrato di Sorveglianza ad assentarsi esclusivamente tra le 08.00 e le 13.00 per lavorare.
Si è invece reso responsabile del furto di biciclette alla stazione ferroviaria di Gallarate lo scorso 18 maggio: scoperto e subito tallonato dalla Volante, era stato infine acciuffato mentre pedalava sul Sempione, evidentemente diretto a casa con la refurtiva, e denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, che, però, tutto considerato ed alla luce della flagrante violazione dell’autorizzazione legata alla chance di recupero rappresentata dal lavoro, ha poi proposto ed ottenuto l’aggravamento della misura in corso, sostituita con la carcerazione nel pomeriggio di ieri.
Vicenda analoga, sempre ieri, è accaduta al quarantunenne italiano originario del Benin, arrestato per spaccio dai poliziotti del Commissariato di Gallarate già due volte.
Anch’egli si trovava in custodia cautelare agli arresti domiciliari a Somma Lombardo, nella sua casa; nonostante vari diffide e solleciti, però, si sottraeva di fatto ai controlli con la scusa del cronico malfunzionamento del citofono.
Anche in questo caso il Tribunale di Busto Arsizio ha dunque stabilito, considerata l’inidoneità del domicilio a permettere i doverosi controlli, che attenderà il processo in carcere, sostituendo la misura domiciliare con la detenzione presso la casa circondariale di Busto Arsizio, dove ieri stesso lo hanno condotto gli agenti del Commissariato.