Si intensificano i controlli all’aeroporto di Malpensa, anche nelle attività di prevenzione finalizzate al contrasto dei fenomeni predatori ai danni dei passeggeri che transitano nei saloni dell’aeroporto e dei negozi all’interno dello stesso.
La Squadra Investigativa della Polizia di Frontiera, questa volta ha individuato un cittadino rumeno quarantatreenne che aveva fatto man bassa di stecche di sigarette per un valore di oltre un migliaio di euro all’interno del Duty Free aeroportuale.
Lo stesso è stato individuato e fermato mentre, dopo avere riempito i propri bagagli di oltre 250 pacchetti di Marlboro, era intento ad imbarcarsi per Londra Stansted.
La squadra di Polizia giudiziaria, in costante collaborazione con le omologhe squadre di gran parte degli aeroporti europei, raccoglie periodicamente dalle stesse segnalazioni sui ladri di aeroporto che, unite agli elementi investigativi e alle informazioni acquisite nel corso delle indagini, vengono analizzate per la ricostruzione dei modus operandi e l’ individuazione dei potenziali autori: l’occhio allenato del personale in borghese e delle pattuglie sguinzagliate nei saloni, unito all’uso delle tecnologie video e di raccolta dati, fanno il resto.
È del mese di febbraio l’arresto di altri tre cittadini rumeni autori del furto di 203 confezioni di profumi per oltre 18.000 euro, anch’essi sorpresi in quella occasione prima di imbarcarsi per Francoforte.
La rete informativa fra i vari aeroporti permette, con lo scambio delle notizie e delle immagini dei reati commessi, di aggiornare il database contenente gli elementi che, una volta ricevuti dagli investigatori, consentono di creare una rete di “alert” che rende possibile l’individuazione dei criminali, immediatamente prima o subito dopo la commissione dei furti.
In questo caso, il rumeno arrestato era stato segnalato alla Polizia di Stato di Malpensa dall’ Interpol irlandese proprio perché già riconosciuto quale autore di svariati furti in altri aeroporti in Irlanda.
Il rapido controllo degli archivi per gli imbarchi e l’invio dell’immagine, tramite un programma telefonico di gruppo, a tutto il personale di polizia in servizio di vigilanza nell’aeroscalo, ha permesso di individuarlo e di controllarlo prima della sua “fuga”, poco prima dell’imbarco, con tutta la refurtiva celata nel bagaglio a mano che poteva così essere restituita al legittimo proprietario.
La Procura di Busto Arsizio, nella persona del Sig. Sost.Proc. dott.sa Monzio Compagnoni, ha autorizzato il fermo del rumeno, immediatamente condotto nel carcere di Busto Arsizio, ove resterà fino al processo.