A Busto Arsizio un “branco” di giovanissimi ha aggredito e rapinato alcuni coetanei ma l’intervento della Volante del Commissariato della Polizia di Stato ha interrotto l’azione violenta e portato all’arresto di uno dei malfattori.
A Busto Arsizio un "branco" di giovanissimi ha aggredito e rapinato alcuni coetanei ma l'intervento della Volante del Commissariato della Polizia di Stato ha interrotto l'azione violenta e portato all'arresto di uno dei malfattori.
Erano le 18,30 di ieri 8 marzo quando la pattuglia, transitando in via Mameli, ha notato un gruppo di ragazzi che sembravano intenti a discutere. Improvvisamente però alcuni di loro hanno iniziato a colpirne altri con una testata e una manata.
All'immediato intervento della Volante è seguita la fuga di una parte dei giovani, sei per l'esattezza, mentre gli altri tre, di età compresa tra i 15 e i 16 anni e residenti in zona, sono rimasti fermi e hanno spiegato agli agenti che i fuggitivi li avevano appena aggrediti, percossi, minacciati con un taglierino puntato alla gola e infine rapinati di un telefono cellulare che era stato materialmente preso da uno dei sei, dettagliatamente descritto.
A quel punto i poliziotti si sono messi all'inseguimento dei responsabili, concentrandosi in particolare su quello descritto; questo è stato avvistato poco dopo ma ha proseguito la fuga lungo i binari della ferrovia. Accerchiato, è stato finalmente bloccato e identificato come un quattordicenne italiano residente a Milano, città dalla quale sembra che provenissero anche i suoi compagni.
Dopo gli iniziali tentativi di negare il proprio coinvolgimento, il minorenne ha finito per cedere e ha mostrato agli agenti il luogo in cui aveva nascosto il cellulare, che è stato ritrovato sul davanzale di una finestra davanti alla quale era passato durante la sua fuga.
A terra in via Mameli i poliziotti hanno poi recuperato anche il taglierino usato per minacciare le vittime.
Il quattordicenne è stato arrestato in flagrante rapina aggravata e condotto al "Beccaria". Sono in corso indagini per identificarne i complici.