Denunce ed emissione di D.A.SPO. nei confronti degli autori di gesti di stampo fascista
Nell'intervallo della partita di domenica 10 gennaio u.s. contro il Renate una quindicina di sostenitori della Pro Patria seduti nel settore occupato dai tifosi più "caldi" della squadra si erano raggruppati e, dopo essersi coperti il volto con passamontagna, sciarpe e cappelli, avevano ostentato il c.d. "saluto romano" e il saluto a braccio teso con tre dita estese tipico di movimenti di estrema destra, il tutto finalizzato allo scatto di alcune fotografie che, come poi si è scoperto, sono state postate su un social network.
La scena si è svolta in meno di due minuti, ma non era sfuggita al personale del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio, in servizio di ordine pubblico allo stadio, e alle telecamere dell'impianto sportivo.
La Polizia, essendo il gesto degli ultras riconducibile alle ipotesi di reato previste dalla Legge 152 del 1975 e dal Decreto Legge 122 del 1993 (travisamento in luoghi aperti al pubblico e compimento di manifestazioni esteriori proprie di organizzazioni che incitano alla discriminazione), nel corso del costante monitoraggio delle della tifoseria ultras di casa, ha acquisito le immagini registrate dalle telecamere e avviato indagini per identificare gli autori.
Allo stato attuale sono stati individuati tre appartenenti al gruppetto, tutti ultras della Pro Patria di vecchia data, due dei quali in passato già raggiunti da D.A.SPO., nei cui confronti è stata redatta un'informativa di reato inoltrata alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio. Nel pomeriggio di ieri sono stati altresì notificati tre provvedimenti di D.A.SPO. emessi dal Questore di Varese della durata di cinque anni con obbligo di firma alla P.G. per i due recidivi e di tre anni per il terzo soggetto identificato.
Sono in corso ulteriori indagini per identificare tutte i soggetti coinvolti e attribuire a ciascuno le eventuali responsabilità