Operazione congiunta Squadra Mobile e Commissariato di Busto Arsizio
Nell'ambito del rafforzamento dei servizi di prevenzione e di contrasto al fenomeno dei furti, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Varese e della Squadra Investigativa del Commissariato di Busto Arsizio arrestavano una "batteria" di sei ladri specializzati in furti di ingente valore in siti industriali e commerciali, tutti residenti nel basso varesotto.
L'attività si è conclusa nella notte di domenica 10 gennaio subito dopo aver depredato un'azienda di Colverde, in provincia di Como: si tratta di una banda composta da soggetti residenti nella provincia di Varese, in particolare A.P. 39 anni di Gallarate, G.N. 47 anni di Cavaria con Premezzo, A.V. 54 anni di Olgiate Olona, F.N. 39 anni di Gallarate, R.B. 43 anni di Tradate e E.B. 32 anni di Gallarate, cittadino albanese e unico straniero del gruppo.
Gli agenti, alla luce delle informazioni acquisite su alcuni siti potenzialmente oggetto dell'attività delittuosa anche a seguito di sopraluoghi e controlli a persone e veicoli sospetti, avendo avuto notizia che la banda avrebbe potuto puntare un sito della limitrofa provincia di Como, organizzavano un complesso servizio di osservazione verificando la presenza di una banda, composta dai sei soggetti e perfettamente organizzata, che, dopo essersi riunita e distribuita su due autovetture, si dirigeva in particolare a Colverde, e precisamente presso un polo industriale ai margini di una zona boschiva. Nello specifico, mentre uno dei malfattori, il "palo", continuava a perlustrare la zona percorrendola ripetutamente alla guida di una delle vetture, gli altri penetravano nella sede della "Bric's", una ditta che produce borse in pelle di pregio. Dopo circa tre ore uno dei ladri usciva dalla "Bric's", prelevato dal complice in auto, e si allontanava per tornare alla guida di un furgone, con quale rientrava nell'azienda. Poco prima di mezzanotte il furgone usciva dalla ditta e tutti i complici si distribuivano sulle due vetture, allontanandosi. A questo punto scattava la trappola predisposta dalla Polizia. Alcuni agenti bloccavano i tre mezzi impedendo ai ladri di fuggire con la refurtiva costituita circa 250 borse di pelle, del valore approssimativo di 55000 euro, merce direttamente restituita al legittimo proprietario. Un sopralluogo nella ditta faceva poi accertare che i ladri avevano neutralizzato, con schiuma e nastro adesivo, i dispositivi di allarme e che avevano divelto una porta e la recinzione perimetrale. Addosso ai ladri, oltre ad un piede di porco, venivano inoltre trovati degli scanner, utilizzati per comunicare tra loro senza essere intercettati, mentre i cellulari, dai quali erano state addirittura staccate le batterie, erano stati riposti in un sacco. I sei ladri, colti in flagrante furto aggravato in concorso, sono già comparsi per la direttissima ieri mattina davanti al Tribunale di Como: tre di loro hanno patteggiato una pena detentiva mentre gli altri tre, con significativi precedenti specifici, sono stati trattenuti in custodia cautelare nel carcere di Como.
La Polizia era da tempo sulle tracce della banda. Nel novembre del 2012 gli uomini del Commissariato di via Candiani avevano infatti arrestato A.V. e un altro uomo subito dopo che, utilizzando una motrice rubata in provincia di Novara e un rimorchio asportato a Busto Arsizio, avevano consumato un furto in un'azienda di carrelli elevatori a Settimo Milanese. Già allora i poliziotti sapevano che i due arrestati facevano parte di una batteria ben più numerosa e che i loro complici erano riusciti a dileguarsi evitando le manette. Le voci circolanti nell'ambiente, inoltre, avevano indicato il gallaratese A.P., noto come Tony o "Negro", come il deus ex machina della banda. La pazienza e la perseveranza degli investigatori è quindi stata premiata a distanza di tre anni.