Digos: Esecuzione di una misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un giudice onorario di Varese.
Nella mattinata odierna la Polizia di Stato ha eseguito una misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un noto giudice onorario di Varese, indagato dalla Procura della Repubblica di Brescia per i reati di violenza sessuale, falso ideologico, abuso d'ufficio e truffa ai danni dello Stato.
L'indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Brescia Dott.ssa Dolce, ha avuto inizio un anno e mezzo fa a seguito dello sviluppo di informazioni da parte di personale della Digos della Questura di Varese, rilasciate in via fiduciaria, rivelatesi fondate e ritualmente confermate da specifiche denunce delle parti offese.
Per quanto concerne le condotte di violenza sessuale contestate e risalenti a quasi dieci anni, l'indagine ha messo in luce il modus operandi dell'indagato consistente nell'indurre le vittime a tollerare atti di natura sessuale all'interno del proprio ufficio, nel pieno esercizio delle funzioni e con abuso della propria autorità. Tale prassi talvolta si è dimostrata particolarmente insistente e pervicace, in particolare nei confronti di una vittima.
Le attività tecniche effettuate hanno poi fatto emergere ulteriori condotte di reato perpetrate dallo stesso giudice onorario in concorso con altri indagati, nei confronti dei quali si è proceduto a quattro perquisizioni domiciliari presso le residenze e i luoghi di lavoro per la ricerca di cose pertinenti al reato. Le attività hanno permesso di acquisire e sequestrare materiale documentale e informatico utile al prosieguo delle indagini.
Tali condotte vedono sempre come autore principale lo stesso giudice onorario il quale ha delegato a terzi la redazione di numerose sentenze a lui assegnate e fatte proprie per il ricevimento della relativa remunerazione. Ciò per quanto concerne sia sentenze penali sia civili.
Nell'ambito delle perquisizioni si è proceduto altresì all'arresto in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di un cittadino italiano di 22 anni, figlio di uno degli indagati, trovato in possesso di quasi mezzo chilo di marijuana occultata nella vettura in uso e nella propria camera da letto.