Squadra Mobile: denunciate tre persone per rapina.
Al termine di una articolata attività d'indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore Dottoressa Annalisa Palomba presso la Procura di Varese, gli agenti della Polizia di Stato della Questura di Varese (Squadra Mobile) hanno denunciato tre cittadini italiani, resisi responsabili di rapina aggravata e tentata rapina aggravata.
L'attività investigativa è scaturita quando il 13 febbrazio scorso, verso le ore 20.00, fu perpetrata una rapina ai danni dell'esercizio commerciale/stazione di servizio "Piccadilly" sito in Ponte Cremenaga (Svizzera) da parte di due uomini, di cui uno armato di pistola, che venivano descritti alti circa 170 cm, indossanti felpa di colore scuro e pantaloni scuri, allontanatisi a piedi in direzione confine Italia, distante poche centinaia di metri, per poi salire a bordo di autovettura all'interno della quale li attendeva un complice.
Successivamente, in data 19.02.2014, verso le ore 19.00, veniva tentata una rapina sempre ai danni dello stesso esercizio commerciale/stazione di servizio da parte di due uomini, con le stesse caratteristiche e dinamioche.
Emergendo similarità nei due episodi criminosi che non si possono ascrivere a semplici casualità, da cui si evince un modus-operandi costante, sia nella modo di condurre l'azione che nella composizione del sodalizio criminale, venivano intrapresi contatti tra la Questura di Piazza Libertà e Polizia Cantonale Elvetica.
Da un controllo fatto sui varchi d'accesso al territorio elvetico, nei giorni antecedenti e sucessivi i due eventi, si riusciva a individuare l'autovettura utilizzata dai malviventi per la fuga, autovettura risultata pulita e di proprietà di uno degli stessi.
Venivano sucessivamente effettuate perquisizioni personali e domiciliare a carico del proprietario dell'autovettura e dei due sospetti complici nella zona del luinese, con esito positivo, portando al sequestro di alcuni capi d'abbigliamento riconducibili a quelli utilizzati durante le rapine.
I tre, cittadini italini di 36, 29 e 27 anni, denunciati all'A.G., venivano rinviati a giudizio con rito immediato poiché in esecuzione di un medesimo disegno criminoso con più azioni, in territorio Italiano, al fine di trarne profitto, ideavano ed organizzavano, anche attraverso la detenzione ed il porto di armi (pistola semiautomatica) le successive rapine in territorio Elvetico.
Due di loro in sede di interrogatorio ammettevano quanto contestatogli.
Si tratta di veri e propri pendolari del crimine che non avrebbero esitato nel futuro a commettere rapine in territorio italiano, come evidenziato altresì dai numerosi precedenti penali da cui risultano essere colpiti, tra cui proprio la rapina, il furto, reati di danneggiamento, reati contro la persona, tra cui un tentato omicidio e minacce, nonché reati inerenti il traffico di stupefacenti.