Gli agenti del Commissariato di Gallarate hanno tratto in arresto tre cittadini albanesi per rapina ai danni di una gioelleria
Lo scorso 29 agosto, a Milano e a Pogliano Milanese, gli agenti della Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. di Gallarate hanno arrestato tre cittadini albanesi gravemente indiziati di rapina ai danni di una gioielleria gallaratese consumata lo scorso 4 luglio.
N. K. e H. A., rispettivamente venti e ventidue anni, il secondo regolarmente soggiornante in Italia, sono stati individuati, grazie alle immagini riprese sia dal sistema di videosorveglianza della gioielleria che da quello comunale di vigilanza urbana, come i due soggetti che, con particolare sfrontatezza e velocità, avevano infranto la vetrata esterna con una mazza metallica e sottratto alcuni orologi Rolex e altri preziosi per complessivi quarantamila euro di valore, minacciando platealmente i titolari ed alcuni clienti, e perfino ignari passanti sorpresi dal blitz.
Si erano poi dati alla fuga a piedi verso un'autovettura vicina, risultata rubata il giorno prima a Tortona (AL), alla guida della quale si trovava il complice P. C., ventisettenne regolare in Italia, con cui avevano fatto definitivamente perdere le loro tracce dileguandosi nel traffico stradale.
Dall'analisi dell'ingente mole di filmati della videosorveglianza urbana, però, gli investigatori del Commissariato hanno individuato alcuni autoveicoli ritenuti in uso al gruppo criminale e transitati in Gallarate anche nei giorni precedenti alla rapina; ulteriori accertamenti hanno poi consentito di enucleare la posizione dei tre albanesi, dando il via a mirate intercettazioni telefoniche sorrette da attività investigative tradizionali.
All'esito di perquisizioni domiciliari eseguite nelle province di Alessandria e Milano sono stati rinvenuti strumenti da scasso, tra cui la mazza metallica utilizzata per la "spaccata", ed anche gli abiti (dalla foggia inconfondibile) dei rapinatori immortalati nelle immagini del sistema di videosorveglianza della gioielleria.
Ulteriori riscontri ricavati dal prosieguo delle intercettazioni telefoniche hanno poi corroborato i sospetti ed avvalorato con decisione l'imminente pericolo di fuga dei tre rapinatori: sono stati infatti fermati a Milano, presso un terminal passeggeri, mentre si accingevano ad espatriare via terra verso la madrepatria e condotti in carcere a disposizione della Procura della Repubblica di Busto Arsizio.