DIGOS- Denunce e rinvenimento di una refurtiva di ingente valore oggetto di furti perpetrati nella Provincia di Varese.
Nel corso dei mesi di maggio e giugno gli investigatori della Digos della Questura di Varese, diretta dal Comm. Capo Dott. Gianluca Solla, hanno effettuato alcune perquisizioni delegate dall'A.G. nei confronti di alcuni indagati in un procedimento penale per ricettazione e furti perpetrati in alcune ville di questa provincia.
L'indagine che parte da un filone investigativo riguardante alcune truffe messe in atto da alcuni cittadini stranieri (nei confronti dei quali sono in corso ulteriori accertamenti) ha fatto emergere notizie in merito alla detenzione di refurtiva di ingente valore all'interno di alcuni locali in possesso di alcuni cittadini italiani pluripregiudicati per reati specifici.
Le indagine svoltesi con metodi tradizionali negli ambienti di settore hanno permesso di individuare alcuni personaggi della provincia e alcuni luoghi in loro possesso nei confronti dei quali il Sost. Proc. Dott.ssa Annalisa Palomba ha emesso apposita delega d'indagine le cui perquisizioni effettuate nelle residenze e dimore degli indagati nel territorio provinciale e in Baveno (Verbania) hanno permesso di rinvenire complessivamente refurtiva del valore dichiarato di circa un milione di euro di proprietà di alcuni facoltosi cittadini della provincia di Varese: quadri d'autore del XVII e XVIII sec.( tra cui il già riconosciuto "La Moisson" di Marie Logorio 1920), monili d'argento e d'avorio, mobili antichi, opere in vetro di murano, statue e vasi di ceramica e bronzo, oltre a materiale riconducibile ad attività di ricettazione tra cui album fotografici, una penna usb con foto del materiale oggetto di furto, cellulari, agende e fotocamere, carte di credito e diversi assegni compilati.
Le indagini hanno portato al deferimento per furto e ricettazione in concorso di nove cittadini italiani tutti residenti in provincia e con numerosi precedenti in materia di reati contro il patrimonio.
Il traffico di oggetti di valore era destinato anche fuori del territorio provinciale. Ciò è provato da una perquisizione effettuata a Roma in collaborazione con la Polfer di Roma termini che ha permesso di rinvenire, occultato in un accendino modello zippo in possesso di uno degli indagati, un album fotografico digitale con foto di parte della refurtiva (tra cui tre "uova di Faberge') verosimilmente da mostrare a ricettatori domiciliati nella capitale.