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Comm.to P.S. Arrestato per il tentato omicidio aggravato della fidanzata.

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Comm.to P.S. Arrestato per il tentato omicidio aggravato della fidanzata.

Nel pomeriggio odierno la Polizia di Stato, ha tratto in arresto Marco Maria Lenzi, quarantaquattrenne nativo di Napoli ma da tempo residente a Gallarate, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Busto Arsizio su richiesta del Sost. Proc. della Repubblica Dssa Rosaria Stagnaro.

L'uomo (già noto alle Forze dell'ordine per piccoli precedenti per reati contro il patrimonio e per lo stato di tossicodipendenza) è gravemente indiziato del tentato omicidio aggravato della fidanzata Raffaella Scialpi, trentenne gallaratese di origine leccese, avvenuto lo scorso 10 aprile, quando, alle ore 18.30 circa, era precipitata dal balcone dell'appartamento di proprietà del Lenzi, che si trova al quinto piano di un condominio di Via Sciesa n° 23/A, sopravvivendo miracolosamente alla caduta ma riportando numerose e gravi fratture al bacino, agli arti ed al volto.

Era stata immediatamente soccorsa dai sanitari del 118 e ricoverata in stato d'incoscienza prima presso l'Ospedale di Circolo di Varese, dove ha poi subito importanti operazioni chirurgiche, ed in seguito trasferita al San Antonio Abate di Gallarate.

Fin dall'inizio i sospetti degli investigatori si sono concentrati sul Lenzi, unica persona presente nell'appartamento al momento della caduta, e la cui versione dei fatti ha destato più d'una perplessità per le varie contraddizioni e lacune: nel corso del lungo interrogatorio notturno condotto dagli inquirenti a distanza di poche ore dal fatto l'uomo non aveva saputo fornire una ricostruzione credibile del momento della caduta, ammettendo però di avere parzialmente assistito alla stessa, e su più punti del suo racconto non si erano rintracciati dei seri e convincenti riscontri.

Sotto la direzione della Procura gli agenti hanno dunque acquisito le prime importanti informazioni dai soccorritori e da alcune persone abitanti nel vicinato, dalle quali sono emerse ancora più evidenti le contraddizioni del racconto di Lenzi, ma soprattutto ha iniziato a farsi strada la gelosia sentimentale quale movente del suo gesto.

Secondo quanto pazientemente raccolto il rapporto tra i due risultava ormai deteriorato e cementato più che altro dalla comune assunzione di eroina, cocaina e marijuana, le cui tracce evidenti sono state infatti rinvenute nell'abitazione.

Nel tardo pomeriggio del 10 aprile, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, proprio al culmine di una di crisi di gelosia, probabilmente scatenata da una telefonata della Scialpi ad un conoscente, e complici anche gli effetti del consumo di droghe su entrambi, il Lenzi l'avrebbe colpita al volto ripetutamente fino a determinarne la caduta dal balcone del quinto piano, per poi inscenare il maldestro racconto di una caduta accidentale.

La dinamica dei fatti ha trovato ampie conferme sia dalle dichiarazioni rese dalla vittima dopo uno stato di coma perdurato oltre tre settimane, che dall'insieme delle conversazioni telefoniche dell'indagato, costantemente monitorate dagli inquirenti; determinanti si sono però rivelate le intercettazioni ambientali nelle camere degli ospedali di Varese e Gallarate in occasione delle visite del Lenzi, durante le quali sono apparsi scaltri e pressanti i suoi tentativi di condizionare i ricordi e le dichiarazioni della Scialpi, sia proponendole una versione dei fatti a lui confacente che riavviando l'ennesima ricucitura del rapporto sentimentale.

Il complesso degli indizi a suo carico ha così indotto il GIP ad ordinarne la custodia cautelare in carcere, ravvisando sia il pericolo di inquinamento delle prove che della reiterazione del reato.


11/06/2014

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