Commissariato di Busto Arsizio - Responsabile di un caso di "grooming
Gli investigatori del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio hanno individuato il responsabile di un caso di "grooming", termine usato per indicare l'adescamento di minorenni on line.
Lo scorso mese di febbraio i genitori di due ragazzine tredicenni avevano segnalato ai poliziotti che le figlie, giocando on line sul sito "HABBO", erano entrate in contatto con un altro "AVATAR" corrispondente al nome, di fantasia, di un profilo facebook; le bambine avevano quindi continuato a chattare, su facebook, con lo stesso individuo, che aveva iniziato con loro un fitto scambio di messaggi.
Messaggi che gradualmente avevano assunto una connotazione erotica finchè l'individuo, manifestando apertamente il desiderio di avere un incontro sessuale con le bambine, si era masturbato in webcam e aveva chiesto alle giovanissime vittime di fare altrettanto per lui.
Le bambine, per fortuna tutt'altro che sprovvedute, avevano invece registrato e salvato le immagini oscene dell'uomo, rifiutandosi di aderire alla sua richiesta ed interrompendo la connessione.
Gli agenti del Commissariato, attraverso i filmati che riproducevano le fattezze del molestatore e complessi accertamenti sulle "amicizie" inserite nel suo profilo facebook, sono risaliti alla vera identità dell'individuo, corrispondente a quella di un incensurato di Busto Arsizio, che hanno denunciato per il reato di corruzione di minorenni. I poliziotti hanno poi sequestrato il personal computer dell'uomo, il cui contenuto verrà attentamente analizzato per stabilire se contenga immagini pedo-pornografiche o tracce di altri casi di "grooming". Scopo dell'intervento era tra l'altro quello di evitare che l'uomo, entrato in possesso di informazioni sulla vita privata e su luoghi frequentati dalle bambine, avesse la possibilità di "concretizzare" le sue pulsioni.