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Comm.to Gallarate -smantellato gruppo dedito allo spaccio.

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Commissariato di Gallarate – smantellato gruppo dedito allo spaccio in aree boschive della Provincia di Varese

Nei giorni scorsi gli agenti del Commissariato di P.S. di Gallarate diretto dal Vice Questore Aggiunto Gianluca Dalfino hanno arrestato M.R., quarantaduenne italiano residente a Gorla Minore, K.N.E., ventitreenne marocchino, e K.A., quarantaquattrenne tunisino, tutti formalmente disoccupati e pregiudicati per reati specifici (gli ultimi due senza fissa dimora), in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere disposte dal GIP di Busto Arsizio Dssa Nicoletta Guerrero su richiesta del PM Sost. Proc. Dssa Nadia Calcaterra.

M.R. ha ricevuto la notifica dell'ordinanza presso il carcere di Busto Arsizio, dove è già detenuto per altra causa, mentre le altre due catture sono state eseguite in tempi diversi, nel corso di più servizi mirati svolti nelle aree boschive a cavallo tra Gorla Maggiore, Cairate e Locate Varesino, presso il noto teatro di spaccio chiamato in gergo "alla macchina bruciata".

I tre arrestati sono degli habitués di questa modalità di spaccio; uno di loro comparve perfino nel celebre servizio televisivo de Le Iene del 20 aprile 2012 mentre rincorreva un intervistatore minacciandolo con un machete.

I fatti per i quali sono state spiccate le ordinanze cautelari risalgono per la precisione alla primavera ed estate del 2012, periodo durante il quale K.N.E. e K.A. hanno riavviato e gestito un fiorente traffico di droga in alcuni punti del bosco, ben noti alla schiera di tossicodipendenti che giornalmente vi si recavano per acquistare cocaina, hashish ed eroina.

Le indagini hanno avuto inizio quando, in un pomeriggio del luglio scorso, uno spacciatore riuscì a fare perdere le proprie tracce fuggendo nella boscaglia dopo un lungo inseguimento, non potendo però impedire agli agenti di rinvenire e sequestrare, nei pressi del punto di spaccio da loro monitorato, un bilancino di precisione, circa settanta grammi tra eroina e cocaina ed alcune schede telefoniche.

Dagli accertamenti sul traffico telefonico era così emerso un imponente giro di contatti quotidiani con numerosi compratori, tanto che il gruppo aveva perfino riattivato, denunciandone falsamente lo smarrimento, le schede sequestrate, evidentemente troppo preziose per il loro "avviamento commerciale" nel giro degli acquirenti.

Il contatto diretto con gli spacciatori era invece di norma filtrato da alcuni "pali" o "vedette", ruolo che non di rado viene svolto da italiani che, in tal modo, si assicurano in cambio piccoli rifornimenti di stupefacente: l'italiano M.R. è appunto gravemente indiziato di avere partecipato all'attività di spaccio a questo titolo.

Le cessioni avvenivano in piena boscaglia, a cura di spacciatori sempre vistosamente armati di coltelli e bastoni.

Le complesse indagini hanno consentito di ipotizzare gravi indizi di colpevolezza che hanno così determinato l'Autorità Giudiziaria ad emettere le misure detentive, la cui esecuzione si è rivelata peraltro abbastanza movimentata.

K.N.E. è stato infatti fermato in orario serale dello scorso 21 febbraio mentre si allontanava dall'area boschiva al termine dell'ennesima giornata dedicata allo spaccio, a bordo di un'autovettura risultata rubata in Provincia di Como, ed in compagnia del trentenne N.S., connazionale a sua volta pregiudicato per reati specifici: la perquisizione che ha preceduto l'arresto ha consentito di sequestrare circa mille euro in contanti ritenuti provento dello spaccio e circa venticinque grammi tra cocaina ed eroina.

Nell'occasione è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria anche N.S., essendo emersi a suo carico indizi di colpevolezza talmente gravi da lasciarlo ritenere pienamente partecipante ai traffici criminosi del gruppo.

K.A., detto "Gapsi", è stato acciuffato invece nel pomeriggio del 23 febbraio scorso, in piena nevicata, grazie all'effetto sorpresa di un mirato servizio di polizia ed ad un breve inseguimento nella boscaglia imbiancata di un altro noto luogo di spaccio, chiamato in gergo "alle piscine".

Sono tuttora in corso le ricerche di altri due individui di nazionalità straniera destinatari di altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere.


04/03/2013

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