Gli agenti del Commissariato di Busto Arsizio hanno sottoposto a fermo di polizia un cittadino ecuadoriano responsabile di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nei confronti della figlia minore
Sabato 9 febbraio gli uomini del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un ecuadoriano di 43 anni residente in città. Gravissime le accuse che gli vengono rivolte: maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nei confronti della figlia di 12 anni.
I fatti sono venuti alla luce lo scorso mese di dicembre quando, durante una vacanza in Ecuador con i genitori, la bambina ha accusato un malore che ha convinto la madre a farla visitare in ospedale. Qui la sconvolgente scoperta: la bambina era incinta di circa quattro mesi e, alla domanda di chi fosse il padre del nascituro, abortito spontaneamente pochi giorni dopo, ha risposto che si trattava del papà. Quest'ultimo, presente alla visita medica, si è subito allontanato.
In Ecuador sono state avviate indagini dalle Autorità locali ma anche in Italia, al rientro di madre e figlia, è stata sporta una denuncia che Polizia di Stato e Procura della Repubblica di Busto Arsizio hanno immediatamente approfondito.
Si è così accertato, grazie ad indagini tecniche e all'audizione protetta della bambina, che la minore subiva gli abusi sessuali del padre da quando aveva 6 anni. Le violenze si sono ininterrottamente svolte per sei anni tra le mura domestiche all'insaputa della madre, a sua volta vittima della prepotenza del marito che la picchiava e umiliava, e con la totale sottomissione della bambina, che non ha mai osato ribellarsi o confidare ad altri gli abusi per proteggere la mamma, che vedeva trattata come un oggetto, e per evitare le botte che lei stessa aveva ricevuto nelle rare occasioni in cui aveva tentato di resistere agli approcci del genitore.
L'uomo, nel frattempo tornato da solo a Busto Arsizio, intuendo che nei suoi confronti si stavano svolgendo indagini, aveva manifestato l'intenzione, captata dagli investigatori, di fuggire in Spagna. Pericolo di fuga che ha indotto la Procura della Repubblica (Dott.ssa Cristina Ria) ad emettere il Decreto di fermo, in virtù del quale l'uomo è stato condotto in carcere dai poliziotti. Oggi il GIP di Busto Arsizio Dott.ssa Patrizia Nobile ha convalidato il fermo e ha disposto che l'uomo rimanga in carcere in custodia cautelare.