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Due arresti per favoreggiamento della permanenza di immigrati clandestini

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Gli agenti del Commissariato di Busto Arsizio hanno arrestato due cittadini italiani per favoreggiamento della permanenza di immigrati clandestini e produzione di falsa documentazione per ottenere permessi di soggiorno

Questa mattina gli uomini del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio, eseguendo un'Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP Dott.ssa Nicoletta Guerrero, hanno arrestato due persone, mentre altre tre sono indagate a piede libero. Per tutti l'accusa è di aver favorito la permanenza in Italia di extracomunitari clandestini, ai quali avrebbero fornito documenti falsi per far loro ottenere permessi di soggiorno.

Gli indagati finiti in carcere sono Gabriele TURZO, 40 anni di Busto Arsizio (VA) e CROSTA Massimiliano, 49 anni di Castano Primo (MI), entrambi con precedenti, mentre gli indagati liberi sono E.R., Marocchino di 42 anni, F.O., italiano di 59 anni e S.D.B., italiano di 51 anni, tutti di Busto Arsizio.

Dalle indagini svolte dal Commissariato e dirette dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio (Dott. Mirko Monti) è emerso che TURZO e CROSTA, individualmente, cooperando tra loro e con gli altri indagati - che avevano il compito di procacciare i "clienti" o fungevano da prestanome - hanno procurato a stranieri che non avevano i requisiti per rimanere in Italia contratti di lavoro falsi, con i quali potevano presentarsi in Questura e chiedere il permesso di soggiorno.

Il tutto, naturalmente, in cambio di compensi, di importo variabile tra i 200 ed i 1500 Euro.

I casi di stranieri illegalmente "regolarizzati" dei quali fino ad oggi si aveva prova documentale sono circa 270, ma a questi se ne devono aggiungere altre centinaia poiché, nel corso delle perquisizioni di questa mattina, sono stati sequestrati altrettanti contratti falsi.

Ai clienti degli indagati le Questure competenti in relazione al domicilio dichiarato dagli stranieri - Varese, Milano, Bergamo, Biella, Bologna, Brescia, Lecco, Lodi, Novara, Pavia, Pesaro, Treviso, Torino, Venezia e Vercelli - hanno negato il rilascio del documento o lo hanno revocato.

Nove le aziende utilizzate per predisporre le false assunzioni, in particolare cooperative di lavoro o di servizi, con sede lo più a Milano ma anche a Busto Arsizio. Alcune di esse sono, fino a prova contraria, estranee ai fatti in quanto i malviventi ne hanno usato la denominazione falsificando la firma dei titolari; le altre, in alcuni casi riconducibili allo stesso CROSTA come amministratore, socio o liquidatore, o al TURZO, sono in realtà inattive anche se, sulla carta, annoverano numerosissimi dipendenti stranieri per i quali non è stato ovviamente versato alcun contributo.

Al TURZO vengono anche contestati falsi documentali - in particolare buste paga o attestazioni di impiego - forniti su commissione a terzi e da questi utilizzati per ottenere con la frode mutui e prestiti da banche e finanziarie.


23/01/2013

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