Gli agenti della Squadra Mobile hanno denunciato un cittadino italiano per simulazione di reato
Nei primi giorni dell'anno un uomo, cittadino italiano, di mezza età, residente nell'hinterland varesino, si è presentato presso gli uffici della Squadra Mobile per denunciare di avere subito una rapina a Varese.
A suo dire l'uomo, subito dopo aver prelevato 1.500 euro da una banca, sarebbe stato avvicinato da quattro malviventi che, dopo avergli puntato un coltello contro la schiena, lo avrebbero rapinato del denaro.
Il fatto aveva destato un certo allarme, in considerazione delle modalità descritte dalla vittima, anche se il racconto aveva comunque lasciato gli inquirenti perplessi.
Pochi giorni dopo l'inizio delle indagini, l'uomo è però tornato alla Squadra Mobile, confessando di essersi inventato tutto.
Vittima del "demone del gioco", aveva inventato la storia della rapina per giustificare alla moglie la scomparsa del denaro, destinato a pagare bollette e pendenze varie, e invece andato in fumo nei videopoker.
L'uomo, affranto, ha raccontato di essere vittima di questa vera e propria malattia da circa cinque anni ed ha manifestato la volontà iniziare una terapia di recupero e riabilitazione.
Al termine degli accertamenti gli operatori non hanno potuto fare altro che denunciarlo per simulazione di reato, atto dovuto in presenza di una notizia di reato già comunicata all'Autorità Giudiziaria, nella speranza che il pentimento e la voglia di ricominciare a vivere, manifestata loro in occasione del secondo incontro, fossero effettivamente sinceri.