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Sq. Mobile Misura coercitiva arresti domiciliari cittadino italiano.

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Squadra Mobile – Misura coercitiva degli arresti domiciliari eseguita nei confronti di un cittadino Italiano per i reati di abusi sessuali con minorenne.

Lo scorso fine settimana la Squadra Mobile ha dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal Tribunale di Busto Arsizio, relativo alla misura coercitiva degli arresti domiciliari a carico di un cittadino italiano, classe 1940, incensurato, residente nell'area di Busto Arsizio, per i reati di violenza sessuale ai danni di due ragazzine di 12 e 14 anni, appartenenti alla cerchia familiare del medesimo, ma non legate tra di loro da vincoli di parentela.

L'esito dell'attività di indagine, conclusasi con il provvedimento restrittivo suddetto, ha consentito di assicurare alla giustizia un uomo che, privo di qualsivoglia scrupolo, ha approfittato delle due minori.

L'importante risultato è stato conseguito grazie alla collaborazione dei genitori di una delle minorenni, i quali, non appena avuto il sospetto degli abusi, non hanno esitato a sporgere denuncia e ad impedire alla figlia di frequentare la casa ove si sono verificati i fatti.

Le difficoltà maggiori, riscontrate nel caso specifico, sono emerse nel momento in cui, per trovare riscontri a quanto denunciato e per contestualizzare con precisione i fatti di reato, si è dovuto analizzare e sondare il contesto familiare, particolarmente numeroso.

Il soggetto, responsabile delle violenze, parente acquisito delle bambine, approfittava della frequentazione della propria abitazione da parte delle due, soprattutto durante i periodi di festa e in contesti di gioco, ove era più semplice avvicinarle senza destare sospetti. Lo stesso, per meglio perseguire i suoi scopi, era solito travestirsi, a seconda delle circostanze, da Babbo Natale, Befana o Clown per adescare ed attirare l'attenzione.

La denuncia dei genitori, per fatti risalenti all'estate del 2011 ai danni di una delle due minori, ha permesso di risalire a fatti analoghi commessi in precedenza e del medesimo tenore, ma ai danni della seconda minorenne, risalenti al 2003 e mai confessati prima.

Le due ragazze, facendosi forza reciprocamente e con il sostegno dei familiari, hanno trovato il coraggio di rivelare l'accaduto e di contribuire, così, a porre fine ad un crimine odioso commesso all'interno delle pareti domestiche.


07/01/2013

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