Gli agenti del Commissariato di Gallarate hanno fermato un diciassettenne marocchino poichè gravemente indiziato di tre tentativi di rapine
Nel pomeriggio di ieri gli agenti del Commissariato di Gallarate coordinati dal Commissario Capo Gianluca Dalfino hanno proceduto al fermo di polizia giudiziaria di un diciassettenne di nazionalità marocchina, regolare sul territorio nazionale e residente in città, già gravato da numerosi precedenti penali, tra cui furto e rapina, in quanto gravemente indiziato di tre tentativi di rapina avvenuti lo scorso 6 gennaio ed 8 gennaio.
La dinamica dei fatti è quasi identica: il fermato, unitamente ad altri individui in corso di identificazione, sorprendeva le vittime in orario notturno mentre transitavano a bordo della loro autovettura nella zona approssimativamente compresa tra Via Torino e Viale Milano.
Lanciando delle pietre contro i vetri delle autovetture e ponendosi in mezzo alla strada costringevano i conducenti a fermarsi, quindi scattava il tentativo di rapina, anche con l'uso di coltelli e di una pistola, probabilmente solo una fedele replica non realmente funzionante ma di certo atta ad incutere paura nei malcapitati.
Le vittime, che subito dopo i fatti hanno sporto denuncia in Commissariato, sono tre cittadini italiani residenti in provincia di Varese e Novara di età compresa tra i trentotto e i cinquanta anni, ed hanno vissuto autentici momenti di terrore, subendo aggressioni che in due episodi sono costate lesioni personali non proprio trascurabili: in un caso per le percosse inferte al volto dagli aggressori (sette giorni di prognosi) e nell'altro per una ferita alla bocca dovuta al lancio di un sasso che ha provocato la rottura di un vetro con conseguente proiezione delle schegge (dodici giorni di prognosi).
Le modalità delle aggressioni sono state sempre particolarmente violente, recando anche notevoli danni alle vetrature ed alla carrozzeria delle autovetture delle vittime, prese a bastonate e sassate; un coltello è stato rinvenuto dagli agenti e sequestrato ancora letteralmente conficcato sul parabrezza di una autovettura, dopo essere stato inferto con eccezionale veemenza.
Le responsabilità del minorenne sono emerse anche a seguito del suo riconoscimento da parte di una delle vittime tra le fotografie mostrate dagli agenti, ma sono tuttora in corso ulteriori accertamenti.
La posizione del minorenne, che nel frattempo è stato condotto presso il carcere minorile di Milano, è ora al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni.