Gli agenti della Squadra Mobile hanno tratto in arresto tre cittadini italiani per estorsione
Si è conclusa con l'arresto di 3 persone un'attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile.
La vicenda, complessa e per alcuni aspetti anomala, è iniziata l'estate scorsa, quando una imprenditrice, titolare di una ditta di commercio nel settore di materiali ferrosi della provincia di Varese, ha ricevuto dal suo compagno la cifra di 200.000 euro, da utilizzare per investimenti nell'impresa.
L'uomo, però, non le aveva rivelato un piccolo particolare: che quei soldi non erano suoi, ma provenienti da persone che ora pretendevano la restituzione della somma con la maggiorazione di 25.000 euro mensili, a titolo di interessi.
Le rate avrebbero dovuto essere pagate nei successivi tre mesi.
Dopo i primi due pagamenti, è iniziato il calvario: all'imprenditrice, alla restituzione del capitale, è stato richiesto il versamento di ulteriori 15.000 euro.
La donna, stanca di pagare, ha deciso di rivolgersi gli uomini della Questura di Varese. Proprio in Questura ha ricevuto la telefonata di un emissario dell'usuraio, concordando la consegna di un anticipo della rata di novembre.
Gli agenti della Squadra Mobile hanno dunque organizzato il proprio intervento in occasione della consegna del denaro, all'interno di un bar di Vergiate.
All'appuntamento si sono presentati tre uomini: un cinquantatreenne italiano, pregiudicato, con altri due italiani di 48 e 61 anni che, sorpresi dagli agenti, sono stati arrestati.
Il primo, latitante e destinatario di ordine di cattura emesso dalla Tribunale di Bolzano per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e bancarotta fraudolenta, è stato arrestato per estorsione, ricettazione, sostituzione di persona, uso di atto falso.
Gli altri per estorsione e favoreggiamento personale.
Sono in corso accertamenti per chiarire alcuni aspetti della vicenda ancora nebulosi