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Nuovi arresti della Squadra Mobile nell'operazione Fire Off

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Gli agenti della Squadra Mobile hanno effettuato altri arresti nell'ambito dell'operazione Fire Off

Nelle prime ore della mattinata di lunedì 20 giugno, la Squadra Mobile di Varese, in collaborazione con il Commissariato P.S. di Busto Arsizio, ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Milano, nei confronti di S. G., pregiudicato di anni 37 e M.M., pregiudicata di anni 34, per aver posto in essere una serie di condotte tese a favorire il gruppo criminale mafioso riconducibile a VIZZINI Rosario e NICASTRO Fabio, recentemente disarticolato da due operazioni della Polizia di Stato, denominate "Fire Off" e "Tetragona".

Le indagini avevano permesso di accertare una serie di estorsioni ai danni di imprenditori del circondario di Busto Arsizio e, in particolare, avevano fatto luce sullo stato di soggezione in cui versava S.G. rispetto ai mafiosi, ai quali era costretto a garantire l'uso di proprie autovetture e l'accesso gratuito al ristorante per pranzi e cene, ma anche a fornire interi blocchetti di buoni pasto e somme in denaro contante. Considerato il perdurare della situazione, la moglie dell'uomo, giunta al limite della sopportazione, veniva interrogata dalla Squadra Mobile e si decideva a raccontare tutto.

Il marito, tuttavia, con la complicità di M.M., con la quale intratteneva una relazione sentimentale, iniziava un'opera di delegittimazione ed intimidazione della moglie affinché si astenesse dal confermare e, addirittura, ritrattasse quanto riferito alla Squadra Mobile, fingendo fraintendimenti. La moglie, inoltre, veniva indotta a procurarsi una certificazione medica attestante un suo falso stato di labilità psicologica in modo da rendersi del tutto inattendibile agli occhi degli inquirenti e depotenziare la portata accusatoria delle precedenti dichiarazioni.

S. G., inoltre, avvertiva immediatamente VIZZINI Rosario ed altri indagati delle indagini in corso ad opera della Squadra Mobile e, nel corso di un interrogatorio dinanzi alla DDA di Milano sulla vicenda che lo vedeva vittima di estorsioni, rendeva dichiarazioni palesemente false in netto contrasto con gli incontrovertibili elementi raccolti, e successivamente utilizzava M.M. per inviare messaggi ed informazioni ai mafiosi, anche sull'esito dell'interrogatorio.

Nel corso della perquisizione eseguita in casa della donna, la Squadra Mobile ha rinvenuto e sequestrato un'arma di fabbricazione artigianale del cui possesso si è assunta la responsabilità il padre, M.G di anni 47, che è stato tratto in arresto per il reato di detenzione di arma clandestina ed associato presso il carcere di San Vittore - Milano.

S.G. è stato condotto presso la Casa circondariale di Opera ed M.M. presso il carcere di Vigevano (PV).


24/06/2011

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