Gli agenti della Squadra Mobile varesina hanno sottoposto a fermo un cittadino tunisino per violenza sessuale, violenza privata e maltrattamenti in famiglia
Nella giornata del 13 aprile, in Morazzone, personale della Squadra Mobile ha eseguito un fermo a carico di un cittadino tunisino - J. A. di 47 anni - in quanto gravemente indiziato di violenza sessuale nei confronti della moglie marocchina, di violenza privata nei confronti del personale del Comune di Morazzone, nonché di maltrattamenti in famiglia a carico della stessa moglie e dei figli minorenni. Nei giorni scorsi i servizi sociali insieme alla Polizia Locale di Morazzone, su segnalazione del Sindaco di quel Comune, sono intervenuti presso l'abitazione del tunisino in quanto la moglie, dopo l'ennesimo maltrattamento subito aveva deciso di allontanarsi dal marito insieme ai due figli minorenni. Questi, su disposizione del Tribunale per i Minorenni, sono stati immediatamente collocati in una casa di accoglienza protetta. L'uomo, dopo alcuni giorni, ha tentato il suicidio aprendo il rubinetto del gas della propria abitazione. Grazie al tempestivo intervento della Polizia Locale, il folle gesto è stato impedito e l'uomo ricoverato in Ospedale. Presso il nosocomio il maghrebino ha tentato nuovamente di togliersi la vita, ferendosi con un paio di forbici e aggredendo nella circostanza un medico del pronto soccorso. La Squadra Mobile, a seguito delle direttive della Procura della Repubblica di Varese, ha posto in essere una serrata attività investigativa, al fine di trovare riscontri in merito agli episodi di violenza più volte denunciati dalla moglie dell'arrestato. La vicenda è stata così ricostruita nei dettagli, in particolare le ripetute violenze sessuali che la donna è stata costretta a subire. A completare una cornice di bestiale violenza e umiliazioni, la donna ha denunciato il marito anche per i ripetuti maltrattamenti a cui assisteva impotente nei confronti dei figli minori in tenera età, i quali venivano percossi con schiaffi e calci, in conseguenza dei quali è stato necessario ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale.
L'uomo, incolpando delle sue vicissitudini negative i Servizi Sociali del Comune di Morazzone, ha manifestato spesso intenzioni ritorsive nei confronti degli addetti. Il giorno 13 aprile J.A. ha messo in atto tali propositi vendicativi e, recatosi negli uffici comunali di Morazzone, ha minacciato personale della Polizia Locale e i funzionari dei predetti servizi sociali. La Procura della Repubblica, considerata l'escalation di violenza da parte di J. A., i gravi indizi di colpevolezza nonché la sua pericolosità sociale, ha emesso un Decreto di Fermo di Indiziato di Delitto a carico del maghrebino, disponendo di associare lo stesso presso la Casa Circondariale di Varese e di tenerlo a disposizione della A.G. .