Agenti della Digos hanno tratto in arresto cinque persone per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina
Importante operazione della DIGOS che ha eseguito nella mattinata di ieri cinque ordinanze disponenti la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di CARADONNA Ezio Maria Francesco, di 72 anni, residente a Varese, IAQUINTA Biagio, di 55 anni, residente a Malnate, ABDAOUI Youssef, cittadino tunisino di anni 45, residente a Cassano Magnago, TOUMI Mohamed, cittadino tunisino di anni 43, residente a Varese,LUCARIELLO Marco, di anni 65, residente a Ferrera di Varese.
Si tratta dell'atto finale di lunga e intensa attività investigativa nella quale i profili prettamente inerenti il fenomeno dell'immigrazione clandestina sono apparsi sin da subito connessi con quelli, più ambigui e minacciosi, del terrorismo internazionale.
L'attività investigativa e' cominciata prendendo in considerazione una serie di informazioni che indicavano Abdaoui Youssef, noto per la sua militanza attiva in movimenti legati all'integralismo islamico, e Enzo Caradonna come gestori di una moltitudine di pratiche assolutamente false relative alla emersione dei lavoratori stranieri irregolari (clandestini).
Il meccanismo, poi accertato a seguito di complesse indagini che hanno richiesto anche l'ausilio di strumenti tecnici d'intercettazione, nonché di svariati pedinamenti e appostamenti, ha consentito di allargare il raggio di azione e di individuare contestualmente gli ulteriori arrestati, Toumi Mohamed, Iaquinta Biagio e Lucariello Marco come principali collaboratori di Abdaoui Youssef e Caradonna, nell'individuare i cittadini stranieri clandestini che dietro pagamento ai primi di somme comprese fra i 4.000 e i 6.000 euro facevano in modo di farli apparire come colf e badanti di fittizi e compiacenti datori di lavoro, in modo tale da perfezionare come reale il rapporto di lavoro avanti allo Sportello Unico Immigrazione di Varese e così poi ottenere l'agognato permesso di soggiorno.
I RUOLI |
Abdaoui Youssef , grazie alla sua autorevolezza all'interno della comunita' islamica, non solo varesina, ma internazionale, vicino a posizioni integraliste, tanto da essere inserito nella black list ONU quale appartenente e fiancheggiatore di Al Quaeda in Europa, si occupava di reclutare i cittadini stranieri clandestini nei bar, nelle piazze, attraverso i suoi contatti decennali con le moschee.
Il reclutamento avveniva con la promessa sicura dell'ottenimento del permesso di soggiorno dietro il pagamento di somme che si aggiravano fra i 4 ed i 6 mila euro ciascuno.
Gli stranieri, in questo modo, assumevano un atteggiamento di devozione nei confronti dell'Abdaoui Youssef.
Toumi Mohamed collaborava con Abdaoui Youssef nel reclutare i cittadini maghrebini da regolarizzare.
Caradonna Enzo , commercialista dell'ordine di Roma, si occupava, di svolgere tutte le pratiche burocratiche necessarie per non dar sospetto ad alcuno e per evitare che la poca cultura dei cittadini stranieri clandestini fosse d'impedimento alla piena riuscita dell'operazione fraudolenta.
Lucariello Marco e Iaquinta Biagio, a loro nome o inducendo altre persone compiacenti a prestarsi, svolgevano la funzione di datori di lavoro fittizi, anch'essi dietro corrispettivo pagato dal clandestino che si voleva regolarizzare.
Con questo meccanismo, l'associazione a delinquere posta in essere ha realizzato centinaia di pratiche che, considerando un ammontare di circa 5.000 euro l'una, hanno prodotto un profitto di almeno un milione di euro.