Identificate due donne straniere dedite alla prostituzione
Nel pomeriggio di ieri 4 marzo personale della Squadra Mobile e dell'Ufficio Immigrazione della Questura di Varese ha effettuato un controllo in un appartamento di via Verri, dove si riteneva che si prostituissero alcune donne di origine sudamericana.
A questa conclusione gli uomini della Polizia di Stato erano giunti monitorando siti web dedicati all'organizzazione di incontri sessuali a pagamento, attività che ha già permesso di tracciare una mappa di probabili "case d'appuntamento" presenti in provincia e di programmare quindi una serie di interventi con i quali la Questura si propone di contrastare casi di sfruttamento della prostituzione e di procedere all'espulsione delle prostitute, in larga maggioranza straniere, se clandestine.
Nell'appartamento controllato ieri, con il consueto corollario di lingerie e preservativi, gli uomini della Polizia di Stato hanno identificato due donne di nazionalità ecuadoregna di 30 e 35 anni, chiaramente dedite all'esercizio della prostituzione.
Entrambe sono risultate clandestine ma, mentre la più giovane è stata espulsa, l'altra, affittuaria dell'appartamento, in avanzato e documentato stato di gravidanza e perciò inespellibile, è stata denunciata alla Procura della Repubblica per favoreggiamento della prostituzione esercitata dalla compagna.
Un particolare che ha sgomentato i pur esperti poliziotti è che anche la trentacinquenne maitresse, nonostante il "pancione" reso ancor più evidente dalla biancheria succinta, ricevesse i propri clienti; la stessa donna ha anzi spiegato di averne diversi, attratti proprio dalla sua condizione.
I controlli, disposti dal Questore di Varese, continueranno per portare alla luce altri casi di sfruttamento e di clandestinità.