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Squadra Mobile: Esecuzione ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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Squadra Mobile: Esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei componenti di una banda dedita ai furti presso Uffici Postali e Centri Commerciali.

Nella giornata di giovedì 24, la Squadra Mobile di Varese ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Varese, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 8 persone gravemente indiziate di appartenere ad una banda dedita alla commissione di furti con violenza sulle cose presso Uffici postali e Centri Commerciali del Nord Italia.

Le misure restrittive rappresentano l'epilogo di uno stralcio dell'attività investigativa conclusa nei giorni scorsi con 13 arresti dal Commissariato di P.S. di Domodossola, alla quale la Squadra Mobile di Varese aveva fornito supporto e collaborazione in relazione agli eventi criminosi compiuti in questa Provincia.

Due i fatti contestati: furto di oltre 16.000 euro presso l'Ufficio Postale di Cassano Valcuvia (VA), mediante danneggiamento della grata di una finestra, recisione dei cavi telefonici e foro nella cassaforte, avvenuto nella notte tra il 4 e 5 aprile 2010; furto di 25.000 euro in contanti presso il supermercato "Carrefour" di Cugliate Fabiasco (VA) attraverso manomissione del sistema di allarme, forzatura di alcuni ingressi e foro nella cassaforte, avvenuto tra il 18 e 19 giugno 2010.

L'indagine, partita a seguito della commissione di un furto perpetrato all'interno dell'ufficio postale di Vogogna (VB) nel mese di marzo 2010, attraverso le intercettazioni telefoniche ed un notevole lavoro di analisi dei tabulati telefonici, consentiva di disarticolare una vera e propria banda criminale che si era assicurata proventi illeciti pari a circa 300.000€.

I componenti, per lo più di etnia nomade, tutti di origine italiana, ormai stanziali nei territori del bresciano, del lecchese e del bergamasco, neutralizzavano gli impianti di videosorveglianza, staccando e spezzando i cavi del telefono dello stabile da colpire e comunicavano fra di loro attraverso apparati radio ricetrasmittenti, proprio per impedire di essere intercettati.

Per ogni colpo, si procuravano nuovi attrezzi da scasso, seghe circolari, scale e quanto altro utile per introdursi nei locali da colpire, tagliando le inferriate poste alle finestre e le casseforti all'interno, utilizzando sempre guanti da lavoro.

I destinatari dei provvedimenti restrittivi tutti già detenuti presso gli istituti di pena di Brescia, Novara, Bergamo, Verbania ed Imperia.


26/02/2011
(modificato il 31/01/2022)

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