Squadra Mobile: Arresto di una guardia giurata in servizio presso un'Agenzia di Milano.
Nell'ambito di un'attività investigativa condotta dal Settore Polizia di Frontiera - Commissariato P.S. di Domodossola, che si concludeva domenica 07 febbraio con l'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di nr.13 persone emessa dalla Procura della Repubblica di Verbania per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati dalla violenza su cose in danno di numerosi uffici postali ed esercizi pubblici dislocati in tutta l'Italia nord-occidentale, la Squadra Mobile di Varese procedeva ad una perquisizione domiciliare nei confronti di T.A. di anni 27, di professione guardia particolare giurata presso un'agenzia di Milano.
L'indagine, partita a seguito della commissione di un furto perpetrato all'interno dell'ufficio postale di Vogogna (VB) nel mese di marzo 2010, attraverso le intercettazioni telefoniche ed un notevole lavoro di analisi dei tabulati telefonici, consentiva di individuare una vera e propria banda criminale dedita alla commissione di furti che venivano, pianificati in modo dettagliato e scrupoloso, procurando alla banda un bottino di circa 300.000€.
I componenti, per lo più di etnia nomade, tutti di origine italiana, ormai stanziali nei territori del bresciano, del lecchese e del bergamasco, neutralizzavano gli impianti di videosorveglianza, staccando e spezzando i cavi del telefono dello stabile da colpire e comunicavano fra di loro attraverso apparati radio ricetrasmittenti, proprio per impedire di essere intercettati.
Per ogni colpo, si procuravano nuovi attrezzi da scasso, seghe circolari, scale e quanto altro utile per introdursi nei locali da colpire, tagliando le inferriate poste alle finestre e le casseforti all'interno, utilizzando sempre guanti da lavoro.
La guardia giurata, perquisita dalla Squadra Mobile di Varese perché ritenuta essere il "basista" di un furto commesso ai danni di una concessionaria di automobili di Legnano nel mese di dicembre 2010, è stata trovata in possesso di un computer portatile provento di furto ed una pistola "a penna" costruita artigianalmente con 11 proiettili calibro 22.
Per tali motivi, veniva tratto in arresto con l'accusa di detenzione di arma clandestina e ricettazione, prima di essere tradotto presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio.