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Squadra Mobile-Arresto cittadino cubano di anni 20 per tentato omicidio.

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Squadra Mobile-Arresto cittadino cubano di anni 20 per tentato omicidio

Nella serata di ieri, la Squadra Mobile di Varese, a conclusione di una serrata attività investigativa, traeva in arresto M.M. di anni 20, per il reato di tentato omicidio ai danni di uno straniero di origine tunisina, accoltellato in pieno centro cittadino.

L'episodio risale alle 14.30 di ieri, quando, all'interno di un esercizio commerciale di via Vittorio Veneto, S. B. H. di anni 26, si accasciava al suolo presentando una lama di cm.12 conficcata nella schiena. Era stato appena colpito e poi inseguito da un altro giovane straniero, fuggito poco dopo l'aggressione.

Sul posto intervenivano le Volanti della Questura e personale della Squadra Mobile che provvedevano a soccorrere l'uomo mediante 118 ed a raccogliere le testimonianze per ricostruire l'episodio delittuoso.

Dal racconto dei presenti era emerso che la vittima, inseguita da un giovane straniero con un manico di coltello in mano, si era rifugiata all'interno del negozio ZARA e poi si era accasciata a terra in una pozza di sangue. L'aggressore, prima di fuggire, lamentava ad alta voce un danno di 2000 euro dovuto alla rottura di due denti.

I due, infatti, poco prima dell'aggressione, si erano già scontrati in una violenta lite, nella quale il cubano aveva avuto la peggio riportando la rottura dei due incisivi centrali dell'arcata dentale superiore, a seguito di una testata al viso. Per vendetta, allora, si procurava un coltello e, rintracciato il rivale, lo colpiva alla schiena.

Secondo il referto rilasciato dall'Ospedale Circolo di Varese, dove il tunisino veniva sottoposto d'urgenza ad intervento chirurgico, la lama penetrava per 11 centimetri nella zona lombare, lambendo un rene ed alcuni grossi vasi arteriosi del retro peritoneo.

L'autore dell'aggressione, pregiudicato ed in regola con il soggiorno sul territorio nazionale, veniva rintracciato dalla Squadra Mobile all'interno di un'abitazione di Venegono Superiore (VA) dove si era rifugiato.

Messo alle strette dagli investigatori che notavano sul suo volto i segni del recente scontro, confessava il delitto ricostruendone la dinamica in tutti i suoi aspetti.

E' corso di accertamento il movente che, dalle prime risultanze, sembrerebbe da ricondursi ad un debito di sostanze stupefacenti.

D'intesa con il PM. Dr. Petrucci della Procura della Repubblica di Varese, M.M. veniva tratto in arresto con l'accusa di tentato omicidio e porto abusivo di coltello.

La vittima, invece, veniva denunciata in stato di libertà per il reato di lesioni gravi.


20/12/2010

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