Commissariato di Gallarate: Operazione Bambola
Nella giornata del 15 novembre u.s., in esecuzione all' Ordinanza di custodia cautelare emessa dal Dott. Chionna Gip del Tribunale di Busto Arsizio su richiesta del Pubblico Ministero Dott. Pirro coordinatore delle indagini, personale del Commissariato di Gallarate ha eseguito l'arresto di G.L.T e L.D.T. padre e figlio di anni 55 e 28 cittadini italo-brasiliani e di F.F. di anni 57 cittadino italiano tutti e tre pregiudicati, per il reato di favoreggiamento all'ingresso e alla permanenza di clandestini extracomunitari in Italia, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione dei clandestini, nonché il sequestro di tre appartamenti siti in Gallarate in Via Baracca e in Via Aleardi.
Le indagini svolte dal personale investigativo del Commissariato di Gallarate sono iniziate nel mese di settembre u.s., a seguito di una segnalazione che indicava un sospetto andirivieni di uomini in un appartamento sito nella Via Aleardi. In effetti gli operatori accertavano la presenza di un transessuale e di una donna di cittadinanza brasiliana che svolgevano all'interno dell'appartamento l'attività di prostituzione, le cui performance veniva pubblicizzata su quotidiani locali e con annunci su siti dedicati in internet.
Gli operatori del Commissariato, nel proseguo delle indagini scoprivano che i due stranieri clandestini versavano una parte dei guadagni e la somma di euro 400,00 a settimana per l'affitto dell'appartamento ai tre pregiudicati, i quali risultavano in possesso di altri appartamenti in Gallarate, in Milano, in Seriate (BG) e in Bergamo, all'interno dei quali sfruttavano altri clandestini una decina circa tra transessuali, travestiti e prostitute brasiliane e sudamericane fatti giungere dalla Turchia , Croazia e Slovenia.
Gli operatori a seguito di sviluppo delle indagini scoprivano anche che i due padre e figlio italo-brasiliani con l'aiuto di parenti ed amicizie in Brasile, previo anticipato pagamento di somme oscillanti tra euro 1.000,00 ed euro 2.000,00 organizzavano l'ingresso in Italia dei clandestini transessuali (indicati per telefono come BAMBOLE) trasportandoli con autovetture in territorio sloveno facevano superare il confine tra la Croazia e la Slovenia per poi accompagnarli negli appartamenti di Gallarate o negli altri appartamenti individuati.