Operatori della Squadra Mobile hanno denunciato tre cittadini italiani per truffa ed appropriazione indebita
Personale della Squadra Mobile ha denunciato tre malfattori per truffa e appropriazione indebita di denaro perpetrati nei confronti di una cittadina italiana tramite un articolato e fantasioso raggiro.
Nel mese di novembre 2009, a seguito di una denuncia presentata da una persona anziana, la Squadra Mobile aveva avviato una complessa attività investigativa che si è conclusa in questi giorni con la ricostruzione completa dei fatti e l'individuazione dei colpevoli.
All'epoca dei fatti, una signora ottantenne residente a Varese, era stata avvicinata in una via del centro città da un uomo italiano vestito elegantemente che le domandava se sapesse dove si trovava una ditta farmaceutica, ove lavorava un certo medico dermatologo. Lo stesso spiegava alla donna di cercare questo medico per ricompensarlo con una lauta somma di denaro pari a € 250.000, in quanto in passato aveva salvato la vita al proprio padre.
Nel frattempo, ai due, si avvicinava un complice che, con fare di persona a conoscenza delle informazioni richieste, si presentava come un imprenditore e si prestava ad accompagnarli presso la ditta farmaceutica per metterli in contatto con il dermatologo ricercato.
I due truffatori convincevano la donna a salire con loro a bordo di un autovettura di grossa cilindrata e, intanto, il complice appena giunto simulava una chiamata telefonica durante la quale apprendeva che il dermatologo ricercato era appena deceduto.
A questo punto, il primo truffatore, "sinceramente affranto" per la notizia del decesso, chiedeva alla donna e al finto imprenditore suo complice di aiutarlo a ritrovare gli eredi e che per l'aiuto prestato sarebbero stati ricompensati con € 25.000,00 ciascuno.
Il finto imprenditore, per coinvolgere ed assicurare l'anziana signora, proponeva di risolvere il tutto legalmente registrando presso un notaio la promessa di ricompensa. Ma, ovviamente, avvalersi di un notaio ha un certo costo!
Siccome la somma richiesta per la stipula dell'atto risultava essere molto alta, i due proponevano alla signora di accompagnarla presso la propria banca per effettuare un prelievo di contanti, convincendo l'anziana che fosse la cosa più giusta da fare e che sarebbe stato fatto anche dall'imprenditore.
La signora quindi prelevava la somma di € 12.500, sorvegliata a vista da un terzo complice del gruppo, e consegnava la busta con il denaro al sedicente "donatore" che, fingendosi al telefono con il notaio, chiedeva alla donna di andare a comprare due marche da bollo che sarebbero servite per la stipula dell'atto.
A quel punto, la donna scendeva dall'auto e al ritorno, naturalmente, non trovava più nessuno ad attenderla, rendendosi conto solo a quel punto di essere stata raggirata e truffata.
Dalla dinamica dei fatti si evince la tecnica dei truffatori: si individua una persona che per le proprie condizioni di età, salute o carattere può avere dei punti deboli; si mette in scena una complessa storia con la partecipazione di diversi soggetti che si accreditano separatamente e che si presentano "bene"; si tira alla lunga finché la vittima non è stanca o distratta e poi si porta a termine la truffa.
L'indagine svolta dalla Squadra Mobile di Varese ha permesso di giungere alla individuazione dei tre, che sono poi stati arrestati dalla Squadra Mobile di Rovigo per altri episodi simili avvenuti in diverse province italiane.