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POLIZIA DI FRONTIERA DI LUINO - CONTRASTO AL FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA PRESSO IL VALICO DI PORTO CERESIO.

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Luino

La Polizia di Stato, a seguito di attenti servizi finalizzati al contrasto del transito di migranti irregolari dai valichi di frontiera italo-elvetica, svolti anche in costante scambio informativo con gli omologhi reparti elvetici dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) e mediante il dispiegamento di pattuglie congiunte lungo la fascia di confine interessata, ha tratto in arresto a Porto Ceresio un “passatore” dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che si ritiene abbia costituito il terminale operativo locale di una strutturata organizzazione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso il Nord Europa.

Si tratta di un quarantunenne di nazionalità algerina, soggiornante in Italia con permesso di soggiorno per lavoro e stabilmente domiciliato a Porto Ceresio, ora in stato di custodia cautelare in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Varese gli agenti del Settore Polizia di Frontiera di Luino lo hanno monitorato per diversi mesi ed hanno pazientemente raccolto importanti elementi investigativi attestanti il suo fattivo operato nel favoreggiare il transito di migranti provenienti da aree instabili di Siria e nord dell’Iraq, precedentemente giunti in Italia attraverso sbarchi clandestini al Sud o a seguito dell’illegale ingresso dal confine orientale.

Per tali persone l’algerino fungeva da vitale snodo intermedio nel travagliato viaggio clandestino con destinazione finale la Germania, assicurando il suo prezioso contributo nel delicato momento del superamento della frontiera tra Italia e Svizzera.

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, l’arrestato, apparentemente semplice residente nel piccolo centro rivierasco e formalmente titolare di una piccola impresa di servizi, dalla vita dimessa e sempre attento a non attirare sospetti, in realtà si è assiduamente occupato di accogliere migranti provenienti in treno da Milano, che talvolta si è incaricato di scortare fin dalla loro partenza, e di ospitarli temporaneamente nella sua abitazione che si trova nei pressi della stazione ferroviaria di Porto Ceresio.

Dopo alcune ore di attesa, e per lo più nel cuore della notte, raggiungevano la casa dell’algerino altri “passatori” provenienti dalla Germania ed in diretto contatto con lui: si trattava soprattutto di stranieri di origine siriana già là residenti, che si apprestavano poi a trasportarvi i migranti transitando dalla Svizzera a bordo di anonime autovetture.

L’algerino partecipava attivamente anche alla fase cruciale dell’attraversamento del valico di Porto Ceresio, muovendosi con disinvoltura in paese ed avvertendo prontamente dell’eventuale presenza di pattuglie delle forze di polizia gli altri “passatori”, affinché desistessero in attesa di ritentare successivamente.

Il valico era preferito perché defilato e ritenuto meno controllato di altri in orario notturno.

Nel complesso all’algerino sono attribuiti atti di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina commessi tra l’ottobre 2021 ed il maggio 2022 in favore di nr. 20 migranti di etnia curda provenienti dalla Siria e dall’Iraq, di cui nr. 9 minorenni; la perquisizione eseguita a sorpresa a casa sua ha infine consentito di scoprirvi una giovane donna siriana con i tre figli minori, ancora in attesa dell’ultimo passaggio oltre confine.

Nel corso dei vari servizi sono stati intercettati e tratti in arresto dagli agenti italiani o svizzeri nr. 5 “passatori” sorpresi a transitare dal valico di Porto Ceresio con le loro autovetture cariche di migranti illegali; tutti gli stranieri clandestini rintracciati nel corso dei vari servizi sono stati poi avviati alle procedure espulsive.


15/12/2022

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